Le nostre Afriche

Giro dell’Africa su due ruote

Un viaggio di oltre due anni attraverso mezza Africa, due passaporti, una moto arancione, una macchina fotografica, un telefonino e migliaia di occhi africani: sono gli ingredienti per raccontare il “Continente nero”, il cui futuro per forza nero non è.
Nei prossimi mesi raccoglieremo le storie e le immagini delle mille afriche che popolano i confini zeppi di militari corrotti, i palazzi governativi delle capitali, gli Inteet point della foresta pluviale, le montagne e i villaggi dove un dollaro al giorno non serve, perché non si usa il denaro.
Cercheremo persone disposte a raccontarsi, si tratti di africani – in primo luogo -, di missionari, operatori umanitari, uomini d’affari o semplici viaggiatori.
Non ci concentreremo solo sulle cattive notizie: l’Africa è spesso trattata dai media italiani solo per i suoi drammi e le sue tragedie, ma c’è molto più di questo. Ci sono università dove studiano i leader di domani, progetti di sviluppo ben riusciti, artisti, cantastorie, popoli antichi e meraviglie naturali. Anche di questo vale la pena parlare; e chissà che non aiuti a spazzare via qualche luogo comune su quell’Africa che, sempre di più, è in mezzo a noi, vicina come non mai.
Non saremo sempre sulla notizia. Non correremo dietro le guerre, le catastrofi umanitarie e le conferenze inteazionali che decidono i destini del continente. Per fare la cronaca in tempo reale ci vogliono aerei, telefoni satellitari e jeep ben equipaggiate. Noi abbiamo una moto. Mezzo con tanti difetti, ma ideale per andare in profondità e per prendersi il tempo necessario a guardare con attenzione.
Di più. La moto costringe ad avere bisogno degli altri: per un riparo dalla pioggia, per trovare acqua da bere, per aggiustare un pneumatico che si buca. E questo bisogno favorisce lo scambio, lo studio o anche solo l’inizio di una chiacchierata, in cui ci si rivela e si guarda rivelarsi. Oppure si discute e ci si scontra, non ci si capisce e si ricomincia tutto daccapo.
È il tempo, in fondo, la chiave per cercare di capire l’Africa: nel Continente nero non è mai tardi, non c’è mai fretta e nessuno ti dice quello che pensa, se non hai tempo da dedicargli, per raccontargli da dove vieni e come sei arrivato fin lì.
Senza la pretesa di capire tutto, perché dall’Africa si torna quasi sempre con alcune risposte e con molte nuove domande, proveremo a spiegare quello che vediamo con le parole di chi lo vive tutti i giorni, ma anche con un occhio sempre vigile sull’attualità e sul più ampio contesto nazionale e internazionale.

In questa puntata vi racconteremo, tanto per fare un esempio, la storia della farmacista marocchina che ha aperto il suo negozio in un villaggio sperduto e antico sulle montagne dell’Atlante, ma vi mostreremo un assaggio di com’è il Marocco moderno del 2006, di cui la farmacia è una delle innumerevoli sfaccettature.
Nel corso del viaggio, ci avvarremo della collaborazione e della disponibilità dei missionari, del personale delle organizzazioni inteazionali e non governative e di tutti gli amici e conoscenti che ci ospiteranno e ci metteranno a disposizione la loro esperienza e le loro informazioni.
In particolare, l’inizio di questo viaggio è stato possibile grazie all’appoggio dei Missionari della Consolata e al sostegno del Caaf – Cgil del Nordest.

Alessio Antonini
Chiara Giovetti
www.afriscope.net

Alessio Antonini e Chiara Govetti

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