Padre Giovanni Milo

Caro direttore,
sono un fratello di padre Giovanni Milo, tragicamente scomparso di recente e di cui, penso, siate a conoscenza. A nome di mia madre, affranta ancora da profondo dolore e dei familiari tutti, ringrazio sentitamente per quanto avete fatto per lui.
So che padre Giovanni era molto legato ai missionari della Consolata e l’ha dimostrato sempre e in ogni modo. Nell’esaminare la sua documentazione, ho riscontrato che ha stipulato cinque polizze-vita presso una banca del luogo, il cui beneficiario è l’Istituto Missioni Consolata. E questo nell’ultimo mese, prima di morire, quasi come un segno premonitore.
Accludo anche copia di uno scritto in forma poetica, indirizzato a padre Giovanni, che meglio sintetizza e descrive la sua figura, nella speranza che voglia pubblicarlo sulla sua rivista.
Michele Milo
Patù (LE)

Eri il vincastro
di nostro Signore
a tutti additavi
la strada priore,
eri severo
da confessore
ma, a chi pentito,
donavi il tuo cuore.
Sei stato per noi gran testimone cristiano
di sagge parole
e molto umano,
avevi per tutti
un sincero sorriso
e proseguivi con
la saggezza sul viso.
Le tue omelie
scavavan la mente
d’ogni fedele
che era presente,
eran penetranti
le tue parole,
che scuotevan
la coscienza
e arrivavan al cuore.
Una volta affermasti, spiegando il Vangelo,
a chi pensa:
«C’è tempo per le cose del cielo,
Dio vuol la primizia
e non i miseri resti».
Io rimasi colpito
di quanto dicesti.
Or hai lasciato
tragicamente
questa vita terrena
improvvisamente.
Nella tua vita,
primizia tu hai dato
e colmo d’amore
a Dio sei arrivato.

Francesco Petracca

Michele Milo

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