Dio più delizioso di Allah

Egregio direttore,
ho letto con interesse il vostro «viaggio» fra i musulmani cercando di approfondire la loro cultura e religione. Apprezzo il vostro dialogo con quelli che ci sono attorno nei tram e sulle piazze.
In «Missioni Consolata» di luglio si è parlato dei convertiti all’islam e dall’islam. Non conosco le ragioni che spingono gli uni e gli altri ad abbracciare un’altra fede; pertanto non giudico nessuno.
Forse, per completare quanto già detto nella rivista, è utile conoscere la testimonianza di un algerino, musulmano praticante, convertitosi poi alla fede cristiana e, infine, entrato nell’Ordine dei francescani. A padre Jean Mohammed Abd el Jahil chiesero, prima che morisse nel 1998, quale differenza avesse trovato fra Allah e il Dio dei cristiani. «Oh – disse – Allah è grande, ma lontano da noi. Il Dio dei cristiani è molto più desiderabile, più comunicabile e più delizioso».
Da un convertito è bello cogliere la testimonianza di una scoperta che noi, forse, non abbiamo ancora fatto.

Certamente, padre Giovanni… E grazie di averci segnalato un documento dei vescovi francesi sul dialogo fra cristiani e musulmani.
Il documento cita anche il corano: «Se il Dio lo avesse voluto, avrebbe potuto fare di voi una comunità unica, ma non lo ha fatto. Vuol mettervi alla prova per mezzo di ciò che vi ha rivelato. Andate a gara gli uni e gli altri nel compiere il bene, poiché verso il Dio sarà il vostro ritorno. Solo allora egli vi illuminerà sulle cose su cui siete in discordia» (sura 5, versetto 48).

p. Giovanni Zabotti

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