Chi è “scimmia di Dio ?”

Con interesse e partecipazione vivissime, abbiamo letto, in casa, «La guerra. Le guerre». Eccellenti e ammirevoli per dettato, coraggio, scienza e sapienza l’editoriale e gli articoli.
Chi scrive ha sempre creduto ed affermato essere il comunismo e il capitalismo (fondato sul profitto ad ogni costo) due… emblemi frontali di uno stesso demonio, con il secondo tutt’altro che meno peggio del primo.
Fino a quando, mi domando pure, dureranno la convivenza e il confronto della verità inconcussa ed assoluta del Salvatore nostro Gesù Cristo con la immane menzogna della simia dei Maometto? E non potrebbe darsi il caso, d’altronde, sintetizzando sant’Agostino, che l’11 settembre di due anni or sono il Signore Iddio si sia servito degli «iniqui come di una frusta, al fine di correggere gli eletti, per quindi darla alle fiamme»?

Fra le lettere che si riferiscono a «La guerra. Le guerre», questa solleva pure un tema cruciale, che non vogliamo ignorare. È il tema del rapporto tra Dio e male.
Il «Catechismo della dottrina cristiana» (detto di Pio X) recita: «Dio non può fare il male, perché non può volerlo, essendo bontà infinita; ma lo tollera per lasciar libere le creature, sapendo poi ricavare il bene anche dal male» (11).
Il «Catechismo della chiesa cattolica» del 1992 conferma: «Che Dio permetta il male fisico e morale è un mistero che Dio illumina nel suo Figlio, Gesù Cristo, morto e risorto per vincere il male; la fede ci dà la certezza che Dio non permetterebbe il male se dallo stesso male non traesse il bene per vie che conosceremo pienamente soltanto nella vita eterna» (324).
Quanto a «scimmie di Dio», lo siamo un po’ tutti, perché tutti peccatori. Ma tutti anche «immagine di Dio».

Giovanni Siena

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