
Nei miei bellissimi anni di permanenza a Roma, a causa della mia collaborazione presso l’allora congregazione di Propaganda Fide, prima con il cardinale Filoni e successivamente con il cardinale Tagle mi è stata data l’opportunità di incontrare papa Francesco e di vivere da vicino il magistero del suo pontificato.
In lui ho trovato un padre che ha sempre attentamente ascoltato, risposto, ricordato e mai si è eretto a giudice. Lo ricordo come una persona sorridente, semplice, spontanea, talvolta impulsiva, di grande concretezza e determinazione, ma contemporaneamente di grande spiritualità: la predicazione del Vangelo la stella a cui tendere sempre. Un Vangelo predicato e vissuto con gioia: la gioia della Parola.
In uno dei primi incontri avuti con lui, a santa Marta, si interessò e mi chiese notizie del mio Paese, la cosa mi stupì, non sapendo che stava già progettando una visita in Mozambico che avvenne nel settembre del 2019. Ho un ricordo vivissimo di quel viaggio in quanto ero anche io sul posto.
Con sommo mio stupore mi riconobbe, mi rivolse parole di affetto e mi assicurò che avremo avuto occasione di parlare con più tranquillità cosa che effettivamente avvenne in un’altra occasione a casa Santa Marta.
Nel viaggio in Mozambico il Santo Padre esortò alla pace e alla concordia in un paese dilaniato da una lunga guerra di liberazione, esortò i giovani all’educazione sportiva: sport ed educazione devono essere sempre congiunti nella vita.
Lo ricordo come un missionario con l’odore delle pecore appassionato per l’evangelizzazione. Infatti, il fatto di mettere il dicastero per l’Evangelizzazione nel primo posto, e farne un dicastero presieduto direttamente da lui, a me come missionario, e ora vescovo, ricorda che la prima missione della Chiesa è l’evangelizzazione.
Uomo determinato che seppe mettere tutto al servizio del l’evangelizzazione orientata con il lemma: «la Chiesa in uscita»!
Un grande padre che ha saputo orientare la Chiesa a camminare insieme come figli dello stesso Padre.
Nel settembre del 2023 ha voluto nominarmi vescovo ausiliario del mio paese, mentre il nostro ultimo incontro è avvenuto il 21 settembre del 2024 in occasione di una riunione sinodale dove ho avuto il grande onore di rivolgergli un saluto e un ringraziamento da parte di tutti i padri convenuti.
Ritengo che il suo pontificato sia stato innovativo e mi auguro che il nuovo pontefice possa portare a termine quanto lui ha avviato.
Il pontificato di Francesco è stato un insegnamento profondo che mi ha molto segnato e mi accompagnerà nel mio servizio pastorale per la Chiesa e per le sue pecore. Nei miei momenti di stanchezza ricorderò la sua forza anche nel periodo della malattia, il suo buon umore sempre rafforzato dalla preghiera giornaliera di Tommaso Moro «Dammi o Signore, il senso dell’umorismo, concedimi la grazia di comprendere uno scherzo, affinché conosca nella vita un po’ di gioia e possa farne parte anche ad altri».
Il popolo e il clero del Mozambico hanno ricordato Francesco con una veglia di preghiera alla presenza di molte centinaia di persone.
Osório Citora AFONSO, vescovo ausiliario di Maputo, Mozambico