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Abbiamo molto da imparare dalla fede sincera di Marta. All'inizio quasi rimprovera Gesù di essere arrivato tardi, tutta presa dal dolore di aver perso il fratello Lazzaro; il suo rimpianto è reale, ma non rimane inchiodata all'amarezza che sente dentro, anzi trasforma quel dolore in una certezza: "Anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà". Il cristiano soffre come tutti gli altri, ma da dentro la sua sofferenza innalza al Signore il suo grido di fiducia: tu sei qui.
Iniziamo questa domenica un percorso a tre tappe sul capitolo 6 di Giovanni. È il tema del pane di vita. La gente fa in fretta a tirare conclusioni di comodo: conviene seguire questo maestro, visto che è in grado di risolvere il problema della fame. Ma si tratta di un equivoco e Gesù si sottrae persino ai discepoli, ritirandosi in solitudine. Il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci rientra nella logica dei segni che Gesù compie per aprirci ad una realtà più grande, da scoprire.
"E tu, per chi cammini?", disse il guardiano che andava su e giù davanti al cancello del suo padrone al rabbino che gli aveva chiesto cosa stesse facendo. E noi, chi stiamo cercando, con le lacrime agli occhi? Maria Maddalena voleva trovare un cadavere e non le riusciva, perché quell'uomo era risorto. Perché sto piangendo? Verso dove sono rivolti i miei occhi? Sostiamo con la Maddalena alle soglie dei nostri sepolcri e sentiamoci chiamare per nome da chi li ha già aperti.