LETTERE – Anche noi salutiamo padre Stefano

Carissimi missionari,
attraverso Missioni Consolata ho imparato a conoscervi di più e apprezzare il vostro impegno e lavoro nel mondo. Intanto voglio salutare padre Stefano Camerlengo col quale ho fatto qualche pezzo di strada nel Salento, quando lui lavorava a Galatina: auguri per il nuovo incarico.
La vostra rivista è diventata impegnativa e apprezzabile: spero con voi che aiuti a far maturare tanta disponibilità nelle persone perché possiamo collaborare nel dare un volto giornioso e umano a questo mondo.
Mi ha fatto piacere sapere che in Colombia qualcuno sta percorrendo questa strada, pagando anche di persona, perché chi vuole imporre le proprie idee con la forza non tollera chi ama la libertà e la giustizia. Quanto sarebbe opportuno gridare forte forte che i pacifisti, i nonviolenti non sono quelli che urlano nelle piazze (a volte serve anche qualche manifestazione), ma quelli che scelgono di vivere accanto ai più poveri e cercano con loro sentirneri di pace, sviluppo, giustizia. È bello leggere la storia di tante persone che costruiscono strade, ospedali, acquedotti, scuole: questi sono gli operatori di pace e meritano tutta la nostra stima, sostegno, preghiera. Il mondo diventa più triste quando vengono uccisi o subiscono violenza, ma guai se non sentissero la nostra solidarietà, che viene dal vangelo…
Filippo Gervasi (LE)

Filippo Gervasi

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