Sommario MC ottobre 2022

Disponibile prima del solito per l’Ottobre missionario


Editoriale

Fuoco per dono

Due parole ronzano nella mia testa di questi tempi quando penso a «missione»: «perdono» e «fuoco».
«Fuoco» è stata al centro dell’omelia di papa Francesco il 27 agosto scorso quando ha creato i venti nuovi cardinali, tra cui il nostro Giorgio Marengo, il più giovane di tutti e vescovo di quella che certamente è una delle «diocesi» più piccole del mondo, forse battuta solo da Kirghizistan e Afghanistan.

«Perdono», invece, è stata la parola chiave del «Festival della missione», celebrato a Milano alla fine di settembre. E non semplicemente «perdono», ma «perdono», con quel «per» evidenziato allo scopo di sottolineare la dimensione della gratuità come essenziale della missione.

La gratuità è la qualità più tipica dell’azione di Dio nei nostri confronti tramite Gesù Cristo, e quella fondamentale della missione e della Chiesa. Ma è anche lo stile di ogni vero missionario, che fa del donarsi l’anima del suo apostolato. […]


Dossier

Murang’a: 118 anni dopo, guardando al futuro
Riunione di famiglia

Alba : Raggi tra le nuvole ( Etiopia – tra Hareto e Bakko )

Missionarie, missionari e laici della Consolata hanno tentato qualcosa di mai fatto prima. Un incontro di quattro giorni, a livello mondiale, che ha coinvolto circa cinquecento persone in 33 paesi. È stato reso possibile dalla tecnologia oggi disponibile. Non è stato solo un ritrovarsi, ma un rivedere la propria storia, fare una lettura del presente per pensare la missione del futuro.

A Fort Hall, oggi Murang’a, nel cuore del Kenya, tra il primo e il tre marzo del 1904, i primi 10 missionari della Consolata si riunirono, in quelle che sarebbero state poi chiamate le «Conferenze di Murang’a». I missionari erano arrivati in Kenya in diversi gruppi, il primo dei quali, partito l’8 maggio del 1902, era composto dai padri Tommaso Gays e Filippo Perlo e i fratelli coadiutori Luigi Falda e Celeste Lusso.

L’obiettivo delle conferenze era quello di darsi una metodologia di missione, delle regole, ma il motivo degli incontri era anche l’esigenza di fermarsi, ritrovarsi e stare insieme, dopo i primi due anni di esperienza missionaria.

Tra il 13 e il 16 giugno scorso si è tenuto il Convegno internazionale della famiglia Consolata, chiamato «Murang’a 2». L’evento ha visto la partecipazione di circa 500 persone, tra missionari (Imc), missionarie (Mc) e laici (Lmc), da quattro continenti, con traduzioni in sei lingue. Collegati in teleconferenza, i partecipanti hanno potuto assistere a presentazioni, riunirsi in gruppi (oltre trenta) per riflessioni tematiche e pure cantare e pregare insieme. […]


Articoli

Foto Robert Bonet-NurPhoto-AFP.

Colombia.
Dopo la storica svolta elettorale
È tempo per una nuova Colombia

Dallo scorso 7 agosto il paese latinoamericano è guidato da Gustavo Petro e Francia Márquez, un politico di sinistra e un’afrocolombiana. In queste pagine Angelo Casadei, missionario della Consolata, racconta il proprio stupore davanti a un cambio considerato epocale. […]

Foto Nathan Costa – Unsplash.

Honduras.
Le «maras» nelle scuole – Maestri coraggiosi

L’infiltrazione negli istituti scolastici delle bande Mara Salvatrucha e Barrio 18 è un dato di fatto. Per questo, insegnare nelle scuole del paese centroamericano è una sfida che pone in rischio la vita stessa.

Dall’altra parte dello schermo di un computer, il sorriso di Rodrigo Pineda (nome di fantasia per questioni di sicurezza, ndr), direttore di una scuola pubblica honduregna, supera i circa 10mila km che ci separano diffondendo calma anche nello spazio virtuale di una videochiamata su Zoom.

Rodrigo vive a Tegucigalpa, capitale dell’Honduras, e 20 anni fa ha deciso di diventare professore e poi dirigente scolastico di uno dei tanti istituti comprensivi del paese che, in genere, includono le scuole di primo e di secondo grado (6-17 anni). […]

Foto Christian Braga – ISA.

Brasile.
La lotta della Cpt e del Cimi
«Ma Il futuro è indigeno»

Questo mese il Brasile sceglierà il proprio presidente tra Bolsonaro e Lula. Gli ultimi quattro anni sono stati drammatici per il paese. Anche per questo, la «Commissione pastorale della terra» (Cpt) e il «Consiglio indigenista missionario» (Cimi) sono sempre stati in prima linea.

È prassi consolidata che le promesse fatte durante le campagne elettorali vengano dimenticate o sminuite appena la tornata elettorale sia terminata. Come sempre, ci sono però delle eccezioni. Nel 2018, il candidato Bolsonaro promise «di non demarcare un altro centimetro di terre indigene» (não demarcar mais nenhum centímetro de terras indígenas). Dopo quattro anni di governo, non soltanto quella sua promessa è stata mantenuta, ma è andata ben oltre. Infatti, è stata permessa e incentivata l’invasione delle terre indigene da parte di garimpeiros, grileiros, latifundiários e madeireiros. Sempre nel 2018, il candidato Bolsonaro disse: «Per l’amor di Dio, oggi un indigeno costruisce una casa in mezzo alla spiaggia e arriva la Funai a dire che ora lì c’è una riserva indigena. Se sarò eletto, darò alla Funai un coltello, ma al collo. Non c’è altro modo».

Anche questa promessa è stata mantenuta: la «Fondazione nazionale per l’indio» (Funai) è stata smantellata e trasformata in una organizzazione anti indigenista (Ina-Inesc, Fundação anti-indígena. Un retrato da Funai sob o governo Bolsonaro, giugno 2022). […]

Portogallo. Missione Reu 06.
Benvenuti ad Aguas Santas

Un progetto di accoglienza di migranti e rifugiati. Un servizio vissuto dai volontari della Fundação Allamano di Aguas Santas, nel Nord del Portogallo, come una chiamata alla missione ad gentes in Europa. Il Vangelo vissuto e portato alle periferie.

«Oggi abbiamo 28 ospiti. Sono tutti uomini, arrivati da noi dopo lunghi viaggi e brutte esperienze. A parte due quarantenni, gli altri hanno tra i 20 e i 30 anni. Gli ultimi due sono arrivati dall’Afghanistan». José Miranda, laico volontario della Fondazione Allamano, ci racconta l’accoglienza di profughi iniziata nel 2020 nella casa dei Missionari della Consolata di Aguas Santas, 10 km dalla città di Oporto, Nord del Portogallo. «Gli altri vengono da Pakistan, Togo, Camerun, Nigeria, Guinea Bissau, Guinea Conakry, Ghana, Mali, Gambia, Senegal». […]

Mongolia.
A tu per tu con monsignor Giorgio Marengo, giovane Cardinale di una piccola chiesa

Dal 2003 è in Mongolia, paese che ama e che continua a stupirlo. Qui, con altri missionari e missionarie della Consolata, ha fondato una nuova parrocchia. Da agosto 2020 è prefetto apostolico di Ulaanbaatar. Poi l’annuncio di papa Francesco.

Nato il 7 giugno del 1974, cresciuto a Torino tra le parrocchie di sant’Alfonso, Regina delle Missioni e gli scout, Giorgio Marengo decide di entrare nei Missionari della Consolata dopo la maturità al liceo Cavour. Segue il percorso di formazione e viene ordinato a Torino, nel 2001, all’anniversario dei 100 anni dell’Istituto. Nel 2003 è nel primo gruppo di missionari in partenza per la Mongolia.

L’ordinazione episcopale arriva ad agosto 2020. Poi, a sorpresa, il suo nome compare nella lista dei nuovi cardinali, resa nota da papa Francesco lo scorso 29 maggio. Viene quindi nominato nel concistoro del 27 agosto. È il cardinale più giovane, ed è il primo tra i Missionari della Consolata e della chiesa in Mongolia.

Ci accoglie con un grande sorriso, e la disponibilità che lo contraddistingue, nonostante i tanti impegni di un periodo frenetico. […]

Argentina.
Una nuova missione nello stile della semplicità nella terra del sole

I Missionari della Consolata sono andati ad aprire una nuova presenza nella periferia di San Juan, zona centro occidentale dell’Argentina, dove tra insediamenti informali, povertà educativa, violenza ed emarginazione, portano il Vangelo.

La provincia di San Juan, insieme a quella di Mendoza e San Luis, forma la regione di Cuyo, nella zona centro occidentale dell’Argentina dove le Ande fanno da confine naturale con il Cile.

Lo scorso gennaio 2022, i Missionari della Consolata vi hanno iniziato una nuova missione stabilendosi a La Bebida, cittadina alla periferia Ovest della capitale provinciale. Una nuova apertura che porta l’Imc per la prima volta in questa provincia e che vuole essere in particolare sintonia con le indicazioni dell’ultimo Capitolo generale del 2017, con il progetto continentale e la decima conferenza regionale Argentina. […]


Rubriche

Noi e Voi

Le vostre lettere e commenti, con un breve ricordo di Baba Camillo, un flash back su Don Primo Mazzolari e considerazioni su rivista cartacea sì o rivista cartacea no, nella prospettiva del risparmio energetico e difesa dell’ambiente. […]

Esodo 18.
Vivere di un Dio buono (Es 34)

Mosè ce l’ha fatta: è riuscito a convincere Dio a restare in comunione con il suo popolo dalla testa dura (Es 34,9). Viene quindi invitato di nuovo a salire sul monte, come prima, come se nulla fosse successo.

Ma, come sa bene chiunque viva in relazioni umane, non si ricomincia mai «come prima». I rapporti incrinati possono essere risanati e possono diventare anche più profondi, autentici e solidi. Ma non è possibile che ritornino come all’inizio. La nostra storia ci segna, diventa parte di noi, di un noi accresciuto, magari con più cicatrici, ma anche più vivo e vero. Vale anche per la relazione tra Dio e l’uomo. […]

I viaggi di Dan.
Camerun (2), Tra tradizione e modernità
Il piccolo popolo di Batack

A Batack, villaggio nella zona centro occidentale del Camerun, la gente vive prevalentemente di agricoltura. Case di fango e bambù, e costruzioni dai tetti appuntiti in lamiera ondulata (in passato fatti di paglia) costellano il paesaggio come denti d’argento.

Elysée, uno dei giovani maestri della scuola elementare, mi accompagna con la sua motocicletta a fare visita al signor Tchapa, il presidente dell’associazione locale Covideba.

La sua residenza è un vero e proprio museo della cultura camerunense e africana: libri, statue, tappeti, quadri, antiche maschere tribali, reperti e testimonianze della cultura bamiléké.

Tchapa è una figura rappresentativa dell’intera comunità di E la chiamano economia
Batack. Tutti i suoi sforzi sono volti a migliorare le condizioni di vita del villaggio e dei suoi abitanti che si definiscono Petit peuple de Batack. […]

Allattamento con biberon. Foto Lucy Wolski – Unsplash.

E la chiamano economia
Quel barattolo di latte in polvere

Nel febbraio 2022, la Food and drug administration (Fda), l’agenzia statunitense addetta alla vigilanza sanitaria, sospende la produzione di latte in polvere in uno stabilimento del Michigan appartenente alla multinazionale farmaceutica Abbott. La decisione è presa a seguito della morte per infezione batterica, negli Stati Uniti, di quattro neonati nutriti con latte artificiale proveniente dallo stabilimento posto sotto sequestro. Nel corso dell’indagine, durata alcune settimane, emergono numerose criticità, compresa la contaminazione dei macchinari con batteri pericolosi. In seguito, lo stabilimento viene riportato a norma, ma ci vogliono mesi prima che possa riprendere la produzione. Un periodo durante il quale il latte in polvere scarseggia, mandando in apprensione moltissime mamme che hanno deciso di nutrire i propri piccoli con latte artificiale piuttosto che al seno. […]

Un batterio di tipo flagellato; i microrganismi si evolvono nella forma e soprattutto nelle loro capacità patogeniche. Foto Arek Socha – Pixabay.

Nostra Madre Terra.
Microrganismi e resistenza
L’invasione dei superbatteri

I microrganismi patogeni si evolvono (anche a causa dei nostri comportamenti) e resistono ai farmaci. Presto potrebbero causare più decessi del cancro. Già oggi alcuni superpatogeni fanno paura.

Da un secolo a questa parte, la medicina e la farmacologia hanno fatto continui progressi che hanno permesso di curare patologie dall’esito infausto fino ai primi quarant’anni del Novecento.

È del 1928 la scoperta da parte di Alexander Fleming della penicillina, una molecola prodotta da un fungo e capace di aggredire la parete cellulare dei batteri, provocandone la morte. I microrganismi (batteri, virus, funghi, protozoi, eccetera) sono spesso in competizione tra loro e una delle strategie più collaudate è proprio quella di produrre sostanze antibiotiche (a cui i produttori sono immuni) per sterminare gli avversari. In questa «guerra molecolare», in cui l’uomo è l’ultimo arrivato, antibiotici e fenomeni di resistenza sono le due facce di una stessa medaglia. Questo è il motivo per cui i microrganismi patogeni trovano spesso una strada per non soccombere sviluppando resistenza ai farmaci in uso (antimicrobico-resistenza o farmaco-resistenza). Oggi, uno dei principali problemi di salute pubblica è quello della nascita di superpatogeni, capaci di resistere a pressoché ogni forma di difesa di cui l’uomo dispone. […]

Cooperando
Siccità, fame e guerra: il mondo a un bivio

Dal punto di vista climatico, l’estate 2022 è stata complicata. La siccità si è aggiunta alla guerra in Ucraina, spingendo quasi 50 milioni di persone, specialmente nel Corno d’Africa, sull’orlo della carestia. Intanto, le negoziazioni per il clima in vista della Cop27 non fanno progressi e il Programma alimentare mondiale fatica a trovare i fondi per assistere chi è in difficoltà.

La Cop27, o Conferenza delle parti aderenti alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, si svolgerà a Sharm El-Sheikh, in Egitto, dall’8 al 17 di novembre@. Purtroppo le premesse non sembrano, per il momento, incoraggianti. […]

Librarsi film.
Tre registi raccontano lo straordinario e l’ordinario della vita
Il profeta, il vecchio e il minatore

Un ex muratore semianalfabeta diventa profeta e artista in Sicilia. Un coro collettivo di donne e uomini anziani di cinque regioni italiane porta alla luce un passato che rimane ancora presente. Un minatore peruviano compie un viaggio nell’aspetto infernale dell’oro. […]

Amico.
Il tuo amore vala più della vita

[…]




Sommario MC agosto settembre 2022


La rivista di agosto-settembre 2022 è disponibile online dal 16 agosto.


Editoriale

«P» come missione

A fine giugno a Roma, c’è stata la seconda conferenza nazionale sulla cooperazione italiana (vedi pagina 71) che ha articolato i suoi temi attorno a cinque «P»: persone, pace, prosperità, pianeta e partnership. Mi sono domandato quante e quali sono le «P» di cui si occupa la missione.

[…] Ecco la prima «P» della nostra missione. La persona di Cristo che si fa Parola per comunicarsi e che è la ragione stessa della missione, e la persona dell’«uomo» incontrato nella sua concreta unicità, nella sua diversità di età, sesso, cultura, tradizione religiosa, stato sociale. Con una preferenza: la persona più piccola e più povera, quella che conta meno…

Dossier

Giacomo Camisassa 100. La beatitudine di essere secondo

Braccio destro del beato Giuseppe Allamano per 42 anni, Giacomo Camisassa è stato un uomo e un prete schivo che non amava far parlare di sé, ma che ha lasciato un segno unico e irripetibile nella Chiesa torinese e nella vita dei Missionari e Missionarie della Consolata. Nato il 26 (per il certificato di battesimo, il 27 per lo stato civile) settembre 1854, quest’anno ricorrono i cento anni dalla sua morte, avvenuta il 18 agosto 1922.


Articoli

Iraq. Petrolio e inquinamento. I costi della «ricchezza»

A Bassora, seconda città dell’Iraq, il petrolio non ha portato benessere, ma disastri ambientali, inquinamento e malattie. Abbiamo incontrato chi paga le conseguenze di questa «ricchezza».

Bassora. Questa antichissima città si trova nel Sud dell’Iraq. Fu abitata dai Sumeri e dai Persiani. In seguito, nel settimo secolo dopo Cristo, divenne una delle più grandi metropoli del giovane Islam. Qui, in un corso d’acqua chiamato Shatt al Arab, confluiscono anche il Tigri e l’Eufrate. Oggi però Bassora è più conosciuta per la quantità delle risorse presenti nel suo sottosuolo. Qui, infatti, si estrae il 70% del petrolio greggio dell’intera nazione. Bassora è il secondo esportatore di tutto il Medio Oriente dopo l’Arabia Saudita.

Foto di Samir Jordamovic – Anadolu Agency – AFP.

Bosnia-Erzegovina. l migranti «parcheggiati» a Lipa e Bihać. La porta è chiusa

Rispetto a quella del Mediterraneo, la rotta dei Balcani è meno nota ma sempre più frequentata. Qualunque sia la strada seguita, la questione delle migrazioni verso l’Europa rimane irrisolta. Reportage dai campi profughi della vicina Bosnia.

Silvia Maraone è la responsabile del progetto di Ipsia (Istituto pace sviluppo innovazione, la Ong delle Acli) a Bihać e a Lipa, in Bosnia. Schietta e cordiale, Silvia si muove con autorevolezza e determinazione con istituzioni locali, poliziotti, cittadini, volontari, operatori di varie organizzazioni e con i profughi.
Ci accompagna all’interno del campo di Lipa, raccontando come funzionano le cose, come sta evolvendo la situazione, quanto siano preziosi gli aiuti che arrivano dall’Italia.
Siamo nel distretto bosniaco di Una Sana, una terra ricca di fiumi e di boschi, con paesini caratterizzati da piccoli minareti. In questi luoghi, che trent’anni fa videro il conflitto dell’ex Jugoslavia, negli ultimi due anni si è creata un’emergenza straordinaria.

Centrafrica. Un imam, un pastore e un vescovo in campo per la pace. Religioni contro la guerra

La crisi nel paese inizia a fine 2012. Subito viene propagandata come guerra di religione. Ma i responsabili delle maggiori confessioni non ci stanno. E la visita di papa Francesco sarà determinante. Incontro con il cardinale Dieudonné Nzapalainga.

La Repubblica Centrafricana è un paese ricco (di diamanti, oro, altri minerali e legname), abitato da gente povera o molto povera che non ha accesso ai servizi primari. Situato nel cuore del continente, non ha sbocchi sul mare, e poche strade, mal messe, lo collegano al Golfo di Guinea, attraverso il Camerun.
Il Centrafrica, come viene anche chiamato, ha vissuto anni di guerra intensa, solo recentemente trasformatasi in una «pace precaria».

Foto Guillermo Arias – AFP.

Messico-Usa. A Tijuana, dove i migranti non sono tutti eguali. Un sogno che unisce o divide

Alla città di frontiera messicana arrivano migranti da ogni dove. Da tempo, anche ucraini e russi, che lasciano i loro paesi in guerra per tentare di entrare negli Stati Uniti. È un sogno di tanti, ma non per tutti. Con l’aiuto dei «Border Angels» di San Diego abbiamo cercato di capirne i motivi.

Tijuana è una città dai molti record. È il centro urbano di frontiera più grande e dinamico del Messico. Accoglie la sede di centinaia di multinazionali del settore manifatturiero attratte da condizioni fiscali vantaggiose. Ha l’ambizione di diventare un vivace polo culturale del paese. Per contro, con circa cento omicidi al mese (sei al giorno, ottocento tra gennaio e giugno 2022), presenta uno dei tassi di violenza più alti al mondo. Tijuana raccoglie in se stessa le contraddizioni tipiche di una città in moto perpetuo, in una crescita scomposta e senza regole. Con i suoi 24 km di

Mozambico. Viaggio dentro il più grande edificio occupato al mondo. La baraccopoli nel Grande Hotel

Nato come hotel di lusso, utilizzato dai militari e come prigione durante la guerra, da decenni il Grande Hotel di Beira è un gigantesco palazzo occupato. Ci vivono centinaia di famiglie, adattandosi in ogni possibile spazio.

Beira. Come entri nella stanza buia e spoglia, in un angolo a sinistra, a lato dell’armadio, vedi un albero di Natale. È là tutto l’anno, durante la stagione delle piogge e in quella secca. «L’ho comprato due anni fa al mercato del Goto (il più grande mercato della città, nda) perché volevo che i miei tre figli sentissero l’atmosfera del Natale, che imparassero a sognare», mi dice Ilaria con aria soddisfatta mentre guardo l’abete incuriosito.

Photo by Maria Tan / AFP

Filippine. Una coppia di «figli d’arte» al comando del paese asiatico. Il ritorno di Marcos

Le elezioni dello scorso maggio hanno visto il trionfo del figlio del dittatore Ferdinand Marcos, cacciato a furor di popolo nel 1986. Accanto a lui, la vicepresidente è la figlia del presidente uscente, il «duro» Duterte. Cosa farà la strana coppia del paese strategico per il Mar Cinese meridionale?

Bongbong ha iniziato a diventare presidente delle Filippine il 9 novembre 2016. Quel giorno, mentre il mondo seguiva la vittoria di Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca, la Corte suprema di Manila dava il via libera alla sepoltura, nel cimitero degli eroi, del dittatore che aveva governato con pugno di ferro le Filippine tra il 1965 e il 1986. Nove giorni dopo, la bara di Ferdinand Marcos, morto nel 1989 in esilio a Honolulu, è arrivata in elicottero a Manila dalla sua città natale di Ilocos Norte. Ed è stata posta con gli onori militari nel luogo più sacro per i patrioti filippini. Il 9 maggio 2022, esattamente cinque anni e mezzo dopo, Ferdinand Marcos Junior ha vinto le elezioni presidenziali delle Filippine.

Image by CrismarPerez from Pixabay

Messico. Difesa del territorio ed energia per il «buen vivir». Costruendo Autonomia

Il modello di sviluppo dominante opera con mega progetti che distruggono territori e modi di vita originari. Le comunità locali sono al lavoro per costruire un modello alternativo di gestione dell’energia. L’esempio della città di Cuetzalan.

«Cosa ti dice oggi il tuo cuore?», mi saluta Ivan. È un mattino di novembre, siamo nel bar Tosepan Kajfen nel centro di Cuetzalan del Progreso.
Il saluto di Ivan, tradotto letteralmente dalla lingua nahuatl della Sierra Nord orientale dello stato di Puebla, in Messico, corrisponde al nostro «buon giorno».
Il Nahuatl è una delle lingue principali di questo territorio, i cui abitanti appartengono in gran parte ai popoli Masewal-Totonaku e mestizos (meticci).


Rubriche

Noi e Voi

A proposito di «Versi di amore e scienza».
Ricordando Ermes di Modena, cuore grande come il mondo e una cucina tradizionale che ha lasciato un ricordo indelebile.
Abba Paolo Angheben, già missionario in Etiopia, ricordato al Vallarsa (Tn), il suo paese.

 

Foto Philippe Ramakers – Pixabay.

E la chiamano economia. Chi paga la guerra del grano

La guerra in Ucraina ci ha fatto scoprire le vie dell’export-import del grano. Il suo blocco nei porti e la sua minore produzione stanno generando gravi problemi. E, se l’Europa rischia la recessione, milioni di africani rischiano la fame.

Il conflitto in Ucraina ci ha insegnato che le guerre, oltre a seminare morte dove divampano, producono sofferenza anche a distanza per le loro conseguenze commerciali ed economiche. E se l’Europa rischia la recessione per la riduzione delle forniture di gas, milioni di africani rischiano la fame per la riduzione delle forniture di grano.

Analizzando i dati di produzione e commercio, si scopre che il grano è uno dei prodotti più commercializzati a livello mondiale perché ci sono paesi che ne producono più del proprio fabbisogno e altri che non ne producono abbastanza. Da un punto di vista quantitativo, il primo posto spetta alla Cina, che però non ne produce abbastanza per cui è un importatore netto. Il secondo grande produttore è l’India che, al contrario, non lo consuma tutto e compare fra gli esportatori netti.

Esodo 17. Le spalle di Dio (Es 33)

Dopo il famosissimo capitolo del vitello d’oro (Es 32), il libro dell’Esodo ce ne riserva uno probabilmente molto meno noto, anche perché di difficile comprensione, ma non meno importante.

Le interpretazioni diverse, soprattutto sui particolari, sono molte. Sembra tuttavia possibile, anche appoggiandoci a tanti biblisti che vanno nella medesima direzione, spiegare il capitolo 33 nel modo che segue.

 

Panel su Religioni

Coopera. Conferenza cooperazione: non c’è pace senza sviluppo

Nei giorni 23 e 24 di giugno scorsi, si è svolta a Roma la seconda Conferenza nazionale della cooperazione. Appuntamento fissato per legge, la due giorni ha restituito un’immagine della cooperazione e dei suoi attori profondamente cambiata dagli eventi epocali degli ultimi tre anni.

Pace, persone, prosperità, pianeta e partnership: sono le cinque P dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, quella che contiene gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Cinque parole chiave che hanno dato il nome ad altrettante tavole rotonde di Coopera, la seconda Conferenza nazionale della cooperazione allo sviluppo, che si è svolta a Roma lo scorso giugno@.

La precedente Coopera si era tenuta nel gennaio del 2018 e, facendo un confronto anche solo superficiale fra i programmi, alcune differenza saltano all’occhio: tre anni e mezzo fa, la comunità della cooperazione aveva dato grande risalto al dibattito sulla collaborazione con il settore privato, sulla comunicazione e sulla migrazione, mentre aveva parlato meno di pace e di clima@.

Allamano. Orsola e Marianna

A Roma, dal 22 al 26 giugno si è svolto il Convegno mondiale della Famiglia. Si è giunti al decimo appuntamento imperniato, quest’anno, sul tema: «L’amore familiare: vocazione e via di santità». Papa Francesco ritorna sovente sul tema della famiglia, rimarcando i tratti fondamentali che fanno una famiglia felice: «Quello che ci è chiesto è di riconoscere quanto è bello, vero e buono formare una famiglia, essere famiglia oggi; quanto è indispensabile questo per la vita del mondo, per il futuro dell’umanità».

Prendendo lo spunto dal tema della santità e della famiglia, ci potremmo chiedere come sono riuscite varie famiglie di Castelnuovo d’Asti, nel 1800, a diventare autentiche fucine di santità, dando vita a ben quattro santi canonizzati (Giuseppe Cafasso, Giovanni Bosco, Domenico Savio e Giuseppe Allamano). Qual è stato il loro segreto? Non potendo qui offrire una risposta adeguata mi soffermo brevemente su due madri, Orsola e Marianna, madre e figlia, diventate poi, la prima, madre di san Giuseppe Cafasso e la seconda, del beato Giuseppe Allamano.

Librarsi. Quattro libri che narrano vite da «periferia»

Di Guatemala, Roma e Senegal.

Un prete torinese fidei donum in Guatemala, innamorato dei poveri.
Un monsignore guatemalteco martire per la liberazione degli oppressi.
Un francescano in missione nella movida di Trastevere.
E una donna italiana «expat» felice in Senegal.
Tutti libri da scoprire.

 




Sommario MC luglio 2022


Questo numero di luglio di MC è disponibile online dal 16 luglio 2022

Editoriale

Dossier

Articoli

Rubriche

Amico

 

Editoriale

Sussurrare

Il 10 luglio la piccola Chiesa cattolica in Mongolia compirà trent’anni. È la data in cui è «rinata» in quel paese dove pure il cristianesimo era arrivato oltre un millennio fa. È una Chiesa piccola, quella mongola, neanche 1.500 cattolici e due preti nativi, ma è giovane e bella e piena di speranza e vitalità. In più, proprio in questi giorni, ha ricevuto un dono inaspettato: il suo vescovo, monsignor Giorgio Marengo, missionario della Consolata, compare nella lista di coloro
che verranno nominati cardinali nel prossimo Concistoro del 27 agosto. Sarà il più giovane.

Quella mongola è una Chiesa di periferia che «sussurra il Vangelo al cuore dell’Asia», come scriveva padre Giorgio nel giugno 2018 su MC. «La missione sta nel mettere in comunicazione il “cuore” con il Vangelo e nell’innescare quel delicato processo di dialogo e crescita nel quale nessuno dei due interlocutori rimane indifferente all’altro. Ecco perché vorrei parlare della missione come di un “sussurrare il Vangelo al cuore dell’Asia”, prendendo in prestito l’espressione usata al sinodo per l’Asia del 1999 da Thomas Menamparampil, arcivescovo emerito di Guwahati (India): perché ritengo che per parlare del mistero di quest’incontro, sia più efficace un’espressione evocativa, un’immagine, piuttosto che una teoria o un “paradigma” missionario».

Dossier

Cambogia 1985-2022, nulla di nuovo al potere
Ancora pochi sorrisi per i Khmer

Dispotismo (per il bene del popolo)

La monarchia cambogiana è dominata da Hun Sen e dalla sua famiglia. L’economia del paese asiatico
cresce, ma i costi sociali e ambientali sono molto alti.

 

Articoli

Murale per la visita di papa Francesco a Baghdad (2021). Foto Angelo Calianno.

Iraq. La situazione dei cristiani – Una fuga che non si arresta

Dopo gli attentati degli estremisti islamici e una discriminazione mai veramente scomparsa, anche in Iraq la presenza dei cristiani è in costante diminuzione. Come ci hanno confermato sacerdoti e fedeli incontrati in alcune chiese di Baghdad.

 

Antropologi forensi al lavoro in una zona di scavo. Foto Ugo Zamburru.

Messico. «Desaparecidos» e «buscadores» – Per un nome, un volto, una storia

Da anni i buscadores attraversano il Messico in cerca di figli e familiari desaparecidos andando a scavare nelle fosse comuni in cui sono stati gettati da narcos, poliziotti corrotti o semplici delinquenti. Quest’anno la búsqueda (ricerca) ha avuto una dimensione internazionale. Vi ha partecipato anche Ugo Zamburru, psichiatra torinese.

 

La scultura “Non-Violence” o “La pistola annodata” dell’artista svedese Carl Fredrik Reutersward.

50 anni dall’approvazione della legge sull’obiezione di coscienza – Tu non uccidere

L’obiezione al servizio militare ha una lunga storia. Ne ripercorriamo le tappe principali dalla fine della Seconda guerra mondiale all’approvazione della legge avvenuta in Italia nel 1972. Un’altra difesa non armata e nonviolenta è possibile.

 

 

(Photo by Sam Yeh / AFP)

Taiwan. Se la guerra in Ucraina influenza le tensioni tra Pechino e Taipei – Vento europeo sullo stretto

La guerra in Europa accelera le dinamiche aperte sullo stretto di Taiwan. Le presunte gaffe di Biden sulla sua eventuale difesa alimentano la retorica dello scontro Cina-Usa. Il presidente Xi vuole risolvere la questione. Ma i taiwanesi cosa vogliono?

 


Tanzania. Conversazione con padre Bernardi, missionario e giornalista – Tutte le sfide della presidente

Una nuova presidenza dettata dall’emergenza. In un paese ricco, nel quale però la gente fatica a vivere. Un popolo pacifico con una lingua che lo unisce. Ma cosa è cambiato negli ultimi 50 anni? E quali sono le sue potenzialità oggi?

 

Rubriche

Noi e Voi

Dialogo lettori e missionari.

  • Di Ucraina.
  • Un Cammino di libertà.
  • Grazie Annalisa Vandelli.
  • Monsignor Giorgio Marengo cardinale

 

Criptovalute, il denaro invisibile

Alcuni tipi di criptovalute. Foto WorldSpectrum – Pixabay.

Create dai computer, circolanti soltanto via internet, figlie della tecnologia: sono le criptovalute (Bitcoin, Ethereum, Litecoin, ecc.), la nuova forma del denaro. Un denaro elettronico che circola senza intermediazione bancaria,
ma che non si salva né dall’economia illegal né dalla speculazione.

 

 

Un Dio amuleto (Es 32)

L’episodio del «vitello d’oro», nel quale il popolo d’Israele si lascia trascinare dal fascino illusorio di un’alternativa alla promessa concreta e vitale di Dio, è notissimo. Per gli antichi lettori del Primo Testamento era l’esempio definitivo della tentazione dell’idolatria, tanto che sarebbe poi stato ripreso diverse volte in più contesti.

Anche per i lettori moderni continua a essere particolarmente significativo, purché si riesca a penetrarlo in profondità.

Per farlo, dobbiamo richiamare due attenzioni da mantenere mentre lo leggiamo.

I Viaggi di Dan. Camerun. Conflitti, povertà e crisi umanitaria

– La speranza è nella scuola

A distanza di tre anni sono ritornato nel paese per documentare una risposta di pace a una situazione di guerra le cui prime vittime sono i bambini. Anche solo una scuola materna diventa segno di speranza in un futuro migliore.

 

 

Coopera.

Più cuore e più spazio

L’ospedale di Neisu, in Congo, si è arricchito di un reparto di cardiologia, mentre in Costa d’Avorio il centro di salute di Marandallah avrà presto una nuova farmacia e il centro di Dianra potrà contare su un reparto per il ricovero di pazienti.

 

Amico

Photo by Jason Leung on Unsplash

Il Padre mio è differente.

Non manda al massacro i suoi figli contro l’aggressore perché difendano la sua casa. Si presenta egli stesso, inerme, di fronte all’uomo imbestialito. Per riportarlo a umanità. Ben sapendo che il suo intento, in gran parte, fallirà. In gran parte, ma non in tutto.
Perché, se la sua casa è assaltata e devastata, la vera casa dei suoi figli è l’umanità stessa. E non c’è umanità che possa rimanere tale mentre organizza e mette in atto la morte dell’avversario, sia pure egli l’aggressore.

 

Librarsi. Tre libri per parlare di conflitto, dialogo, fraternità e guerra – Fratelli di guerra

Un libro sul conflitto e sul dialogo, prendendo spunto dagli incontri di Gesù descritti dai Vangeli. Un secondo libro sulla fraternità, partendo dalle storie di fratelli raccontate nella Bibbia. Con l’auspicio di fare diversamente. Un terzo libro sulla città di Kiev dove sia il dialogo che la fraternità si sono interrotti con la violenza.

 

 




Sommario MC giugno 2022

Questo numero della rivista è disponibile online dal 16 giugno.


Editoriale.

Bambini al centro.

Articoli

Dossier

I primi 50 anni della Consolata in RdC – Dallo Zaire al Congo.

Rubriche


Editoriale

Bambini al centro

Giugno, per noi mese della Consolata, si caratterizza per avere tre «giornate mondiali» dedicate ai bambini: il 4 giugno, quella dedicata all’infanzia vittima di violenza, il 12 giugno contro il lavoro minorile e il 16 giugno, la giornata che ricorda i bambini africani. Tutto questo nella cornice di altre giornate mondiali significative: per l’ambiente il 5 giugno, per gli oceani l’8 giugno, quella contro la desertificazione il 17 giugno, poi contro la violenza sessuale nei conflitti il 19 giugno, e la giornata mondiale del rifugiato il 20. Temi tutti di drammatica attualità, come dimostra la terribile guerra in Ucraina e il sempre più grave degrado dell’ambiente di cui è segno, per esempio, la siccità che attanaglia il nostro e tanti altri paesi causando una estesa crisi alimentare.

Articoli

I popoli indigeni e le elezioni di ottobre -Fuori Bolsonaro, fuori i garimpeiros

Un garimpo sul rio Couto Magalhães, Kayanau, nella Terra indigena yanomami (Tiy); si noti la pista per gli aerei. Foto Bruno Kelly – HAY.

Dopo quattro anni di presidenza Bolsonaro, il paese latinoamericano versa in condizioni molto pesanti. In particolare, drammatica è la situazione dei popoli indigeni. Ne abbiamo parlato con dom Roque Paloschi, arcivescovo di Porto Velho e presidente del Cimi, organizzazione che quest’anno ha compiuto 50 anni (1972-2022).

Al bingo dello «shoop do Ismael» i primi due premi sono due revolver 357, il terzo è costituito da due litri di whisky. All’internet caffè di Lora, oltre alla connessione wifi, si possono trovare torte, snack, pizze, bibite gassate, succhi naturali. Da Nanda c’è, invece, una festa di carnevale con cabaret e musica.

Questo pubblicizzano i manifesti di tre locali pubblici.

Da Trento a Chişinău – Vicinanza e concretezza

Suor Rosetta Benedetti, missionaria trentina, sistema gli aiuti ricevuti da Trento e Mestre nel deposito della Casa Provvidenza, a Chişinău, capitale della Moldavia. Foto Luisa Legari.

La vicinanza al popolo dell’Ucraina, aggredito e violentato dalle truppe di Putin, si può manifestare in vari modi. Uno di questi è portare aiuti alla popolazione rimasta senza nulla. Diario di un viaggio di duemila chilometri, da Trento a Chişinău.

Se è vero che il viaggio ha valore e trova il suo significato non nella meta da raggiungere, ma nel percorso che ci porta a essa, allora questa volta ho proprio viaggiato. E non solo da un punto di vista fisico, ma anche con il cuore e con la mente.

Verso fine marzo mi è stata offerta la possibilità di recarmi nella repubblica di Moldavia per portare degli aiuti, viveri, medicinali, prodotti per l’igiene, al Centrul social pastoral «Casa Providentei» che si trova a Chisinau (Chişinău, è la scrittura corretta), dove opera da vari anni suor Rosetta Benedetti, missionaria trentina dell’istituto Suore della Provvidenza, assieme a due giovani consorelle rumene, suor Juliana e suor Michela.

Incontro con due donne maya ixil – Da vittime a protagoniste

Cristina Raymundo (a sinistra) ed Elena Guzaro, donne maya ixil del dipartimento guatemalteco del Quiché. Foto Simona Carnino.

Nel paese centroamericano la violenza contro le donne è normalità quotidiana. Ancora di più se indigene. Elena e Cristina, di origine maya ixil, hanno saputo trasformare la loro esperienza in un aiuto per altre vittime.

La cosa che colpisce di più quando si parla con Elena Guzaro è la dolcezza del suo sguardo, un misto di timidezza, fatica, ma anche determinazione. Di fianco a lei, Cristina Raymundo ha occhi vivaci e sinceri. Ti squadra in maniera diretta, senza abbassare la testa, visibilmente divertita.

Il documentario su Gianni Minà – l giornalista che non voleva gridare

Un sorridente Gianni Minà alla scrivania del suo studio. Foto archivio Gianni Minà.

È un racconto lungo oltre 60 anni. Una carrellata di personaggi famosi e, spesso, scomodi o incompresi. Tra sport, musica, cinema e politica.

Il documentario «Gianni Minà, una vita da giornalista» che ha aperto il 25 marzo scorso il Festival di Bari (Bif&st 2022), ha avuto una lenta ma costante gestazione, fino a pochi giorni prima della consegna agli organizzatori baresi. Dal 2008 io e Gianni abbiamo iniziato a pensare all’idea di memoria, a dare una logica, un ordine alla montagna di documentazione del suo lavoro fatta di supporti, documentari, materiale registrato e poi scartato o mai montato, interviste fatte ma non prese in considerazione dalla Rai, unico acquirente, qui in Italia, dei suoi lavori. Ma, soprattutto, abbiamo iniziato a condividere l’esperienza professionale di Minà con le nuove generazioni, per non disperderla e per mantenere accesa la luce sui fatti e sulle persone che non hanno mai avuto voce.

Evoluzione delle Società Benefit in Italia – Da prospettiva a solida realtà

Le imprenditrici che Reynaldi ha coinvolto in Burkina Faso per la produzione del burro di karitè

Si tratta di imprese (virtuose e innovative) in rapida crescita. Introdotte nel 2016 nell’ordinamento giuridico italiano come una nuova forma societaria, sono ora presenti nel nostro paese con oltre mille enti.

Le Società Benefit (Sb) rappresentano una forma d’impresa virtuosa e innovativa, che potrebbe essere definita l’evoluzione del concetto stesso di azienda: mentre quelle tradizionali, infatti, esistono per rispondere a bisogni reali della società, ma lo fanno allo scopo principale di avere un profitto, le Società Benefit integrano nella propria ragione sociale, oltre agli obiettivi di profitto, lo scopo di generare un impatto positivo sulla società e sull’ambiente.

Padre Lisandro Rivas, nuovo ausiliare di Caracas – Un Vescovo servo di consolazione

Consacrazione episcopale di Rivas Durán Mons. Lisandro Alirio

L’ordinazione episcopale del primo missionario della Consolata venezuelano nominato ausiliare di Caracas, ha coronato le celebrazioni del 50° anniversario della presenza dell’Istituto nel paese.

In una bella e sentita celebrazione nella chiesa di San Giovanni Bosco, nella capitale del Venezuela, sabato 12 marzo, il cardinal Baltazar Porras, amministratore apostolico dell’arcidiocesi, accompagnato da monsignor Jesús Gonzáles de Zárate, presidente della Conferenza episcopale venezuelana, e monsignor Raúl Biord Castillo, Sdb, vescovo di La Guajira, hanno consacrato i due nuovi vescovi ausiliari di Caracas: monsignor Lisandro.

Dossier

I primi 50 anni della Consolata in RdC – Dallo Zaire al Congo

  • Tra guerre e dittature, 50 anni di strada – Partire dalle minoranze
  • Dal diario del pioniere – Prime lettere dallo Zaire
  • La nuova avventura – Kisangani, ultima periferia
  • Due decenni vissuti appassionatamente – Con il cuore si vince
  • La repubblica democratica di Felix Tshisekedi

Primi anni ‘70, periodo di grande fermento. La Consolata cerca un’esperienza di missione molto vicina alla gente, nella quale coinvolgere i giovani missionari. In un contesto di periferia, magari di foresta. Un’occasione si profila all’orizzonte.

L’Istituto Missioni Consolata (Imc) ha visto nell’andare in Congo, all’epoca Zaire, una presenza missionaria nuova. Prima di allora avevamo un’esperienza di missione in foresta solo in America Latina, ma non in Africa. In Tanzania e Kenya lavoravamo in territori semi aridi e di savana. La domanda di base, pensando a un nuovo contesto ambientale e umano, era: quali sono le sfide che possono nascere? I pilastri su cui volevamo costruire la missione in Congo erano i seguenti tre.

Rubriche

Faraja House

Noi e voi, dialogo lettori e missionari

Lettera su “verità e giustizia”.
Lettera dalal Faraja House in Tanzania.
Dalla Certosa di Pesio, un po’ di storia, i progetti gli incontri e le opportunità: tutto da scoprire.

Esodo – Norme e precetti (Es 25-31; 35-39)

Si legge (e si è scritto anche qui) che il libro dell’Esodo è in fondo un percorso esistenziale di ingresso nella fede. È questo il motivo per cui rappresenta un testo ancora attualissimo e leggibile come un avvincente cammino umano, a patto di essere aiutati a capirne le modalità di espressione.

Ciò non toglie che, a prima vista, risulti ben difficile inserire in tale quadro i capitoli dal 25 al 39, fatto salvo il capitolo 32 che racconta l’episodio del vitello d’oro. Sono infatti pagine per noi estremamente noiose, nelle quali viene descritto con dovizia di particolari tutto ciò che riguarda il culto, a partire da come dovrà essere costruita la tenda del santuario, l’arca dell’alleanza, come dovranno essere i paramenti dei sacerdoti e così via. Noi facciamo fatica a capire come questi testi siano finiti in una vicenda per altri versi vivace e appassionante. Si tratta però di molti capitoli, circa un terzo del libro, e non si può quindi decidere di saltarli. Il nostro disagio forse tradisce il fatto che non li abbiamo capiti bene.

 

Missione Reu 05 – Ricostruire persone e comunità

Ricostruire è un altro modo per dire consolare. E oggi c’è bisogno di farlo per persone e comunità in tutto
il mondo e, in modo concreto, in Europa. Laddove ci sono situazioni infrante, consolare è favorire il
perdono che libera e la riconciliazione che ricuce.

Ero a Bogotá. Il superiore mi aveva chiesto, con una certa insistenza, di partecipare a un incontro di teologia organizzato dall’Università dei Gesuiti. Poteva essere una specie di penitenza o, forse, il fatto che non trovasse nessun altro. Vi andai e rimasi contento.

La chiamano economia – Carbone, petrolio, gas  vincono ancora

Un pezzo di carbone, combustibile fossile ad altissimo impatto ambientale. Foto Pavlofox-Pixabay.

I combustibili fossili continuano a dominare la scena mondiale e a crescere di prezzo. In primis, per la speculazione. L’energia rinnovabile rimane una piccola percentuale dell’energia consumata.

Proprio quando il mondo sembrava deciso a volersi impegnare seriamente contro i cambiamenti climatici, è tornata l’angoscia per i prodotti energetici. Un’angoscia alimentata in parte dalla nostra indolenza, in parte da fatti contingenti. L’indolenza si riferisce alla nostra incapacità di agire finché eravamo in tempo. Da decenni, gli scienziati ci avvertono che i cambiamenti climatici sono dovuti all’accumulo di anidride carbonica emessa dai combustibili fossili e ci esortano a risolvere il problema convertendoci alle energie rinnovabili, principalmente eolico e solare. Ma noi abbiamo temporeggiato facendo orecchie da mercante. Imperterriti, abbiamo continuato a rifornirci di energia elettrica da centrali alimentate a gas e carbone dedicando alle rinnovabili solo le briciole. Secondo i dati dal Centre for climate and energy solutions, nel 2019 l’energia rinnovabile incideva solo per l’11,2% sul totale dell’energia consumata a livello mondiale per elettricità, trasporti e riscaldamento. Considerato che nel 2009 la percentuale era attestata su 8,7%, in un decennio il peso delle rinnovabili è aumentato di appena 2,5 punti percentuale, lasciando che i combustibili fossili continuassero a farla da padroni coprendo tutt’ora l’80% dei consumi energetici a livello mondiale.

I Perdenti special  – Beato Benedict Tshimangadzo Daswa

Il 13 settembre 2015, in un prato a Tshitanini, un paese non lontano dalla cittadina di Thohoyandou nel Nord del
Sudafrica, provincia del Limpopo, il cardinal Angelo Amato ha dichiarato beato Benedict Daswa, un maestro ucciso dalla gente del suo stesso villaggio per aver rifiutato di piegarsi alla stregoneria. Prima della beatificazione il suo corpo era stato riesumato e i suoi resti erano stati trasferiti nella chiesa che aveva contribuito a costruire, a Nweli, uno dei villaggi di Tshitanini.

Tre fatti legano il beato Benedict Daswa al suo paese: è nato il 16 giugno 1946, in quello che sarebbe diventato nel 1976 il giorno dell’inizio della rivolta di Soweto che avrebbe segnato l’inizio della lotta contro l’apartheid, ed è stato ucciso il giorno della fine dell’apartheid (il 2 febbraio 1990). Infine riposa in una chiesa dedicata a Nostra Signora

Cooperando – Rimesse e rifugiati

Il 16 giugno è la Giornata mondiale delle rimesse familiari, mentre il 20 giugno è la Giornata mondiale del rifugiato. Due occasioni per farsi un’idea dell’ampiezza di questi fenomeni e per riflettere sulla vita delle persone che vivono lontano da casa e sul contributo che danno alle comunità di origine e di soggiorno.

Secondo le proiezioni diffuse lo scorso novembre dalla Banca Mondiale, le rimesse dei lavoratori migranti verso i paesi a medio e basso reddito avrebbero raggiunto nel 2021 i 589 miliardi di dollari, con un incremento del 7,3% rispetto al 2020, quando si erano attestate sui 549 miliardi. La ripresa del 2021, sottolinea la Banca, fa seguito alla tenuta osservata nei flussi del 2020, quando le rimesse si erano ridotte solo dell’1,7% rispetto all’anno prima, nonostante il pianeta si trovasse, a causa della pandemia da coronavirus, in una delle più profonde recessioni di sempre e le prime stime avessero indicato un possibile calo delle rimesse del 19,7%@.

Allamano – Un santuario al centro di una vita

Il «santuario» è quello della Madonna Consolata di Torino e la «vita» è quella del sacerdote Giacomo Camisassa. Così il biografo annota la venuta del giovane e attivo sacerdote Giacomo Camisassa al santuario da tutti considerato il cuore pulsante della spiritualità mariana del popolo torinese. Siamo nel 1880. Lo ha invitato don Giuseppe Allamano, appena nominato rettore, con una lettera dal tono familiare ma che sa vedere lontano: «Veda mio caro, faremo d’accordo un po’ di bene […] e procureremo di onorare il culto della cara nostra Madre la Consolata».

Da due registi italiani e uno russo – Il mondo al pronto soccorso

Il clima, la pandemia, la situazione in Ucraina precedente alla guerra. Tre film documentari sulle tre emergenze che, in modi diversi, stanno scuotendo il mondo. Quando il linguaggio cinematografico aiuta a guardare le cose per farsene carico. A riveder le stelle, Ogni 90 secondo e Winter on Fire.

 

 

 




Sommario Rivista MC maggio 2022

Il numero di maggio è online il 16 del mese


Editoriale

Dossier

Articoli

Rubriche.

Editoriale

Ascoltare con il cuore nell’orecchio

A fine mese, il giorno dell’Ascensione, si celebrerà la 56ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Il tema, «Ascoltare con l’orecchio del cuore», può stupire: abituati a una comunicazione incalzante, infatti, rischiamo di scordare che l’ascolto è preliminare al comunicare. Tanto più oggi, quando i canali della comunicazione si moltiplicano creando una cacofonia che disorienta. La tentazione, da parte dell’utente, è quella di tapparsi le orecchie, o di lasciare filtrare frammenti disparati e senza logica, oppure di sintonizzarsi su un solo canale, una sola voce, escludendo tutti gli altri.


Dossier

Ritorno a Kabul: «Maometto è il suo profeta»

Il reparto femminile del Centro di riabilitazione della Croce rossa internazionale a Kabul. Foto Angelo Calianno.

Il nostro collaboratore Angelo Calianno è tornato in Afghanistan dopo la riconquista del potere da parte dei Talebani. Questo è il suo racconto.

Kabul. Avevo lasciato l’Afghanistan nel 2018. Avevo lasciato un paese devastato dagli attentati dei Talebani che cercavano di destabilizzare il governo. Avevo lasciato un paese dove i clan dei signori della droga si contendevano il dominio sui campi di oppio.

Kabul era un susseguirsi di checkpoint, andirivieni di elicotteri americani, strutture blindate e soldati armati a guardia di banche, ministeri, alberghi. Nonostante questo, nonostante la corruzione dilagante, il paese aveva fatto molti passi in avanti. Molte Ong e compagnie straniere avevano cominciato a investire, le donne erano finalmente più presenti nella politica e nei media, pur rimanendo, quella afghana, una società estremamente patriarcale.

Atterrando a Kabul oggi, la sensazione è surreale. L’aeroporto è semideserto, a parte la presenza massiccia dei Talebani, schierati in ogni angolo. Capelli e barba lunga, uniforme assemblata con capi d’abbigliamento di diverse nazioni, e armi semiautomatiche americane, sono i Talebani a occupare tutti i checkpoint che, prima di agosto 2021, erano presenziati dall’esercito regolare. La bandiera bianca, con la scritta: «Sono testimone che nessuno merita di essere adorato se non Allah, sono testimone che Maometto è il suo profeta», ha ovunque soppiantato il tricolore nazionale afghano.


Articoli

La guerra di Putin – Aggressione e resilienza

Due donne ucraine passano davanti a un carro armato russo fuoriuso e alle macerie di edifici distrutti dall’aggressore nella città di Trostianets (29 marzo 2022). Foto Fadel Senna – AFP.

Per il presidente russo, l’Ucraina «non esiste» come stato autonomo. Un’affermazione smentita dall’incredibile resistenza degli ucraini all’invasione di Mosca. Una guerra – «operazione militare speciale», secondo i russi – che, dal 24 febbraio, ha cambiato il mondo.

Da mesi, la domanda che in tanti si ponevano era: ci sarà una guerra contro l’Ucraina o il presidente russo Vladimir Putin sta solo bluffando? La risposta è arrivata la notte del 24 febbraio, quando i convogli corazzati russi hanno attraversato il confine ucraino e i missili hanno iniziato a colpire prima obiettivi militari e poi civili. Mentre la guerra imperversava sempre più cruenta, tutti hanno cominciato a discutere sul perché. Speculazioni e mezze verità che non hanno senso se non si fa un passo indietro, analizzando il legame morboso che lega la Russia all’Ucraina e a come è nato il conflitto nel Donbass, dimenticato ma in atto da otto anni.

 

Un’accoglienza fuori del comune – Le Queens, regine del campo

Momenti (concitati) di gioco durante una partita. Foto Davide Casali.

In un mondo di relazioni sempre più disumane, una squadra di calcio formata da donne – richiedenti asilo, rifugiate e operatrici sociali – sfida violenza, pregiudizi e maschilismo. Accade a Torino.

In una sera estiva del 2017, in una Torino afosa e deserta, è nata l’idea delle Queens. Una squadra di calcio femminile per dare la possibilità a donne richiedenti asilo e rifugiate, supportate dalle operatrici della cooperativa sociale Progetto Tenda, di andare oltre gli schemi, senza curarsi di ciò che gli altri credevano possibile o impossibile.

 

Incontro con il fotografo Francesco Malavolta – Una foto per cambiare il mondo

Ha incontrato la fotografia per caso. Così come i suoi primi soggetti: i migranti. Ora vede il suo lavoro come una missione. Al centro c’è l’essere umano, con la sua storia. E non come mezzo per fare soldi o diventare famosi.

Francesco Malavolta è un fotogiornalista. Vive a Roma, dove lavora come addetto stampa per un viceministro, ma è originario della Calabria: «Sono nato a Corigliano Calabro, ho vissuto 22 anni a Palermo e ora sono a Roma per lavoro, ma in realtà non sento di appartenere a nessun luogo specifico. Stando sempre in giro, i posti in cui vivo sono come dormitori, appartengo a tutti i mondi che ho raccontato e non a uno in particolare», racconta Francesco.

 

Reu 04. Rifugiati come in famiglia

A Cacém (Lisbona), in Portogallo, una comunità di missionari della Consolata, due sacerdoti, un fratello e tre seminaristi, apre le porte a tre giovani profughi africani accogliendoli in casa. Un’esperienza di missione interculturale e interreligiosa, e di famiglia.

È il 26 giugno 2019. Siamo all’aeroporto di Lisbona per dare il benvenuto a Salim e Ismael, 19 e 20 anni, musulmani del Sudan, sbarcati in Italia due mesi fa, e accolti dal Portogallo.

Sguardi indagatori, strette di mano. Chiedo all’interprete di tradurre in arabo queste parole: «È da tempo che vi aspettiamo. Benvenuti. Se vorrete, la nostra comunità sarà la vostra famiglia».

Nella nostra casa, a Cacém, periferia di Lisbona, in questo momento siamo in sette: tre seminaristi tra i ventisette e i trent’anni, uno colombiano, uno keniano, uno tanzaniano, tutti al quarto anno di teologia, poi ci sono fratel Gerardo Secondino, italiano con quindici anni di Mozambico alle spalle, padre Norberto Ribeiro Louro, un portoghese 84enne (andato il cielo il 25 aprile 2022, ndr) con una lunga storia missionaria, anche lui in Mozambico, un ospite venticinquenne della Guinea Bissau, studente universitario, e chi scrive.

 

Ritornano i colpi di stato militari come soluzioni delle crisi – Salvatori della patria?

(Photo by OLYMPIA DE MAISMONT / AFP)

La crisi sociale si fa sentire in Africa dell’Ovest. E il malcontento della popolazione verso chi governa aumenta. Così i militari tornano in auge, prendono il potere con la forza. E la gente, per ora, applaude. Sarà il declino della democrazia nell’area?

L’Africa Occidentale non fa molto notizia in questi tempi. Eppure, nei suoi 5,12 milioni di km2 (17 volte l’Italia) abitano circa 400 milioni di persone. Dell’area fanno parte i paesi del Sahel (Senegal, Gambia, Mali, Burkina Faso, Niger), zona climatica semi arida, cerniera tra il Sahara e la fascia più umida, e i paesi della costa (Guinea-Bissau, Guinea, Sierra Leone, Liberia, Costa d’Avorio, Ghana, Togo, Benin, Nigeria).


Rubriche

Noi e Voi, dialogo lettori e missionari

Dalla domanda «Dov’è Dio quando gli uomini sono in guerra?» a quella se nel mondo ci sia «troppa popolazione».
Segue la toccante testimonianza di padre Angelo Casadei dalle rive del fiume Putumayo in Colombia, dove da molti anni è in corso una guerra alimentata da trafficanti di droga e altri interessi.
Si chiude con la notizia della consacrazione di due nuovi ausiliari per la diocesi di Caracas in Venezuela.

 

Esodo 14: Un luogo dove vivere (Es 23,20-24,18)

Il libro dell’Esodo è il racconto dell’uscita d’Israele dalla «casa di schiavitù», dall’Egitto, per diventare un popolo libero. Esso ci mostra che per ottenere tale libertà, non basta essere liberati dall’oppressore, come si scopre strada facendo. Dio, dopo aver portato il popolo nel deserto, gli ha proposto un legame personale definitivo, «sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo» (la citazione è di Lv 26,12, ma è il senso di Es 19,5-6). Questo legame, che in qualche modo era regolamentato dal decalogo, è stato ripreso e chiarito in modalità che ora vedremo e che ci permetteranno di evidenziare alcuni elementi importanti. Oltre a una terra da cui uscire, infatti, c’era anche bisogno di una terra in cui vivere, e questa è stata promessa, anche se la promessa non riguarda solo la terra, ma allude a tante altre cose.

 

La chiamano economia: Mondo, fabbrica di disuguaglianze

Volti della diseguaglianza. Foto Leroy Skalstad – Pixabay.

Un tempo le disuguaglianze interessavano soprattutto le classi sociali, oggi riguardano anche le nazioni. Allora si riferivano soltanto a reddito e patrimonio, oggi includono anche alcuni parametri ecologici. Con una certezza: i ricchi sono inviolabili. Sempre e ovunque.

L’uguaglianza è una delle aspirazioni più antiche dell’umanità, ma a giudicare da come stanno andando le cose, abbiamo ancora molta strada da fare. L’8 dicembre scorso, a firma del World inequality lab, è uscito il Rapporto 2022 sulle disuguaglianze mondiali e le notizie non sono incoraggianti. Il rapporto certifica che le disuguaglianze vanno crescendo a tutti i livelli. Un tempo ci si limitava ad analizzare le differenze esistenti nella distribuzione del reddito e del patrimonio, con l’esplodere della crisi ambientale si dedica molta attenzione anche alle disparità esistenti nell’ambito dell’impronta di carbonio e, più in generale, di quella ecologica.

 

Perdenti special: Charles de Foucauld: il fratello universale

Tra i modelli presentati da papa Francesco nella recente enciclica Fratelli tutti c’è anche Charles de Foucauld. A conclusione del testo, infatti, lo presenta come «fratello universale»: «Voglio concludere ricordando un’altra persona di profonda fede, la quale, a partire dalla sua intensa esperienza di Dio, ha compiuto un cammino di trasformazione fino a sentirsi fratello di tutti. Mi riferisco al beato Charles de Foucauld. Egli andò orientando il suo ideale di una dedizione totale a Dio verso un’identificazione con gli ultimi, abbandonati nel profondo del deserto africano. Voleva essere, in definitiva, “il fratello universale”. Ma solo identificandosi con gli ultimi arrivò a essere fratello di tutti».

Quando il Concistoro del 3 maggio 2021 approvò la canonizzazione di Charles de Foucauld, monsignor Paul Desfarges, arcivescovo di Algeri e presidente della Conferenza episcopale regionale del Nord Africa, disse con gioia: «È un grande giorno per la Chiesa in Algeria. Charles de Foucauld ha un posto di rilievo nella nostra Chiesa. È lui che voleva essere fratello universale, lui che è andato per primo incontro agli altri, lui che si è fatto prossimo. Ed è un po’ la vocazione della nostra Chiesa».

 

Cooperando: Salute mentale, servono dati e risorse

Circa un miliardo di persone nel mondo soffre di disturbi di salute mentale o derivanti dall’uso di alcol e droghe. Eppure, solo una persona su quattro ha la possibilità di accedere a trattamenti adeguati. Il risultato è una perdita significativa di anni di vita in salute e un costo molto elevato per l’economia mondiale. MCOnlus affronta anche questo problema tramite le sue missioni in Costa d’Avorio, Messico e Kenya.

Secondo i dati elaborati Our world in data, il portale di divulgazione scientifica sviluppato dall’università di Oxford, nel 2019 erano 792 milioni le persone che convivevano con un disturbo di salute mentale. Il più comune era l’ansia, che toccava 284 milioni di persone, seguito dalla depressione per 264 milioni; 46 milioni di individui presentavano disturbi dello spettro bipolare, 20 milioni erano affetti da schizofrenia o altre psicosi e 16 milioni avevano disordini alimentari. A questi si aggiungevano poi 107 milioni di persone con disturbi derivanti dall’uso di alcol e 71 milioni dall’uso di droghe, per un totale di poco meno di un miliardo di persone@.

Photo: Oleksandr Ratushniak, UNDP Ukraine

Amico: Basta versare sangue.

Fermatevi. Basta versare sangue. Fermatevi.
Guardate: l’ho versato io per voi.
L’ho già versato io. Al posto vostro. In vostro favore.
«Il mio sangue dell’alleanza» (Mc 14,24): quel patto nuovo che non prevede più la morte di chi lo trasgredisce, ma la vita rinnovata nella riconciliazione.

 

Libri: Un libro che parla di ferite nel cuore della Chiesa e uno di amore

Lo scisma e l’amore. Lo scisma emerso. Un giornalista e una teologa affrontano, senza peli sulla lingua, quella frangia di chiesa che si oppone a Francesco, parlando di scisma.
Amare, voce del verbo... Una giovane laica missionaria parla, mettendo a nudo il suo cuore, del suo grande Amore: quello per Dio e per l’uomo, incontrati nella sua Italia, in Brasile, Benin, Palestina e Thailandia.

 

 




Sommario aprile 2022 – leggi tutto da qui

La rivista è disponibile online dal 16 aprile, Sabato Santo
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Editoriale

La guerra è una pazzia

«La guerra è una pazzia». Non poteva essere più esplicito papa Francesco. Eppure tutto è stato pianificato da tempo con una gelida lucidità: dall’aumento del costo del gas per coprire le spese della guerra alle esercitazioni militari per giustificare il colossale dispiegamento di truppe, dalla campagna di fake news al corteggiamento di nuovi alleati tra politici e imprenditori, dal controllo societario di banche all’acquisizione di grandi fette di società dell’energia. E noi siamo stati a guardare, ignari e increduli, assopiti nel nostro benessere, sicuri che non ci avrebbe toccato e, soprattutto, dimentichi di quello che è davvero la guerra. […]

Dossier

Una lunga storia di nomadismo forzato:

«Rom, rifugiati nei margini»

  • Rom, tra pandemia, sgomberi e roghi. Una roulette sotto casa
  • Il docufilm
  • Secoli di schiavitù, sfruttamento, esclusione. Fino al «grande divoramento»
  • Minoranza perseguitata
  • Italia: il «paese dei campi». Nomadi per forza
  • Il peso delle parole e l’emergenza abitativa
  • Rom «ziganizzati» in fuga dalla Romania. Il caso Torino. Da lavoratori a zingari

Articoli


Mozambico, La guerra contro il terrorismo nel Nord non è finita

La jihad dei poveri

La frustrazione per i proventi del petrolio mai arrivati, l’infiltrazione di imam radicali stranieri, l’afflusso di armi. Tutti ingredienti che hanno sviluppato una presenza islamista. Mentre il governo centrale, che aveva sottovalutato il problema, chiede aiuto.
La guerra continua. Sottotraccia, ma continua. Cabo Delgado, in Mozambico, molto probabilmente, non avrà pace neppure nei prossimi mesi. Quel senso di frustrazione e di marginalizzazione che hanno portato i giovani locali a sollevarsi contro il governo centrale di Maputo, spinti anche dalla predicazione di imam radicali, ha creato una miscela esplosiva che non è stata ancora neutralizzata. Neanche per effetto dell’intervento delle forze armate straniere, in particolare quelle ruandesi. […]

Missione Reu 03/

Marocco,
oltre frontiera

Da poco più di un anno la Consolata ha portato i suoi missionari in Marocco. In una città snodo fondamentale della rotta migratoria. È iniziata una missione complessa, che ha caratteristiche e potenzialità tali da attivare tanti ambiti missionari. […]

 

Madagascar. Il racconto di un giovane missionario ugandese sulla grande isola

La lunga strada
della missione

Immersi in paesaggi mozzafiato ma con enormi problemi di viabilità, la missione si fa anche con le suole delle scarpe. La gente è accogliente. I cristiani pochissimi e giovani. La voce dell’esperienza diretta.
Le meraviglie di Dio sono enormi. In modo straordinario hanno rafforzato la nostra piccola fede, reso facili le nostre lotte quotidiane e ci hanno dato un’incredibile speranza di guardare al futuro. Hanno facilitato i nostri viaggi, l’attraversamento di villaggi, fiumi, torrenti e foreste, salendo e scendendo le ripide colline del comune di Beandrarezona. Hanno fatto accadere l’inatteso e l’impossibile. […]

Accensione per una «fumata». Foto Ander Burdain – Unsplash.

Argentina. Narcotraffico e consumo di droghe

L’avanzata della polvere bianca

Da tempo, l’Argentina è divenuta un grande consumatore di droghe. Il problema riguarda soprattutto la cocaina e i suoi derivati a basso costo. Lo stato, sempre alle prese con l’emergenza economica (la povertà è oltre il 40%), è inadeguato nell’affrontare la questione. Qui come altrove. […]

Panama. Afrodiscendenti e iconografia cattolica

Dalla schiavitù al Cristo negro

I conquistatori portarono nelle Americhe gli africani e il cattolicesimo. Che tipo di relazione s’instaurò tra gli schiavi neri e la religione? Come si arrivò alle effigi nere venerate in molti paesi latinoamericani? […]

I Perdenti special

Suor Carola Cecchin
«mware muega»

La vita di questa suora del Cottolengo, in Kenya dal 1905 al 1925, è un inno alla carità, un’esistenza spesa a servizio dei più poveri, dei più bisognosi, avendo cura del prossimo nella concretezza del quotidiano tanto da essere chiamata dai Kikuyu e dai Wameru «mware muega» (suora buona).
La vita di Maria Carola fu realmente conformata a Gesù Cristo, rinunciando a se stessa e vivendo con fedeltà gli impegni assunti con la sua professione religiosa di suora cottolenghina, prima in Italia e poi come missionaria in terra africana. Ma la prima terra di missione, come donna consacrata, fu la vita semplice e umile nella cucina del convento: «È là che si formò, che imparò lo spirito di sacrificio; è là che incominciò ad essere missionaria, a guadagnare anime a Gesù». Ciò che vale non è «fare il missionario», ma «essere missionario» nei tempi e nei modi che Dio e l’obbedienza richiedono. […]


Rubriche


Esodo 13

Vivere di Dio
(Es 20,18-23,19)

Il decalogo (Es 20,1-17) non è il riassunto o la conclusione della legge, ma semmai il suo sfondo, quasi la sua «costituzione». Evidentemente, però, le leggi non possono esaurirsi in una presentazione profonda e sintetica (quasi solo dei titoli), ma poco dettagliata. E in effetti il libro dell’Esodo fa seguire le dieci parole da quasi tre capitoli di regole più specifiche e precise, che possono tuttavia causarci qualche problema, anche se, secondo alcuni, essi sono solo il primo commento e applicazione dei «comandamenti». […]

E la chiamano economia

Ucraina,
tempo di deporre le armi

L’aggressione della Russia all’Ucraina rientra nella prassi delle grandi potenze. In questo caso, a causa del pericolo nucleare, la situazione è ancora più rischiosa. La domanda da porsi è la seguente: è possibile difendersi da arroganza, soprusi e violenza senza ricorrere alle armi?
L’aggressione contro l’Ucraina da parte della Russia di Putin è l’ennesimo esempio di come le grandi potenze si sentano autorizzate a utilizzare la forza delle armi ogni volta che non trovano altro modo per imporre la propria volontà. Per quanto riguarda la Russia, era già successo negli anni passati con l’aggressione alla Cecenia (1999-2009) e alla Georgia (2008). Per quanto invece riguarda l’Occidente, possiamo citare l’invasione dell’Iraq e dell’Afghanistan. Ovviamente una giustificazione è fornita sempre, possibilmente nobile. Ad esempio: la difesa della libertà, l’esportazione della democrazia, la liberazione delle donne. E, naturalmente, la sicurezza, ragione principe invocata anche dalla Russia per giustificare l’invasione dell’Ucraina. […]

Portfolio / I viaggi di Dan

Libano,
rifugiati e con pochi diritti

Tra i profughi palestinesi e siriani in alcuni dei molti campi presenti in un paese attraversato da una profonda crisi sociale ed economica che pesa anche sulla vita dei rifugiati.

Accompagnato da personale della Wpa (Women’s program association), da Beirut scendo verso Tyre (l’antica Tiro dei Fenici). Qui ci sono tre campi profughi: Rashidiye, Burj Shamali e El Buss.
Come per tutti i campi, l’accesso a Rashdiye è permesso solo attraversando un checkpoint presidiato da militari armati e dotati di mezzi blindati. Il campo è circondato da muri di recinzione sormontati da filo spinato. Per problemi di sicurezza posso visitare solo la sede della Wpa. Alcune donne siriane mi raccontano della loro fuga dalla guerra e delle enormi difficoltà che ancora oggi affrontano a causa delle discriminazioni che il governo libanese attua nei loro confronti. Diritti negati soprattutto per le cure mediche dei loro bambini a volte affetti da patologie che richiederebbero anche un ricovero ospedaliero. Durante la riunione, sentiamo diversi colpi di arma da fuoco esplosi a poca distanza. I responsabili di Wpa mi chiedono di abbandonare rapidamente il campo. […]

Cooperando

Terzo a chi?
La riforma di un settore cruciale

Il terzo settore è entrato oggi in una nuova fase, quella dell’attuazione della riforma, per la quale si sta costruendo il «Registro unico nazionale», che permetterà, fra l’altro, ai cittadini di accedere alle informazioni sugli enti. Molti strumenti introdotti dalla riforma – come il bilancio sociale – fanno già parte del quotidiano delle organizzazioni coinvolte. Cerchiamo di orientarci fra gli acronimi e di capire che cosa manca ancora. […]

Allamano

Compagni di viaggio

In questi mesi tutte le comunità diocesane e parrocchiali sono impegnate ad approfondire i temi che i vescovi Italiani hanno sottoposto alla nostra riflessione. Si tratta dell’attuazione di quel Sinodo di tutta la Chiesa, voluto da papa Francesco, per offrire a ogni comunità cristiana l’opportunità per una conversione pastorale in chiave missionaria ed ecumenica. […]

 


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Ogni sostegno alla pubblicazione della rivista e alle opere dei missionari della Consolata nel mondo, è benvenuto.
Grazie di cuore.


In Polonia la comunità dei Missionari della Consolata è attivamente impegnata nell’accoglienza e sostegno ai rifugiati dell’Ucraina.
Contattaci se puoi e vuoi dare una mano.

 

 




Marzo 2022 – sommario

Sommario Marzo 2022 – clicca e leggi


Editoriale

Tra dubbi e profezia

«Nonostante oltre cinquemila anni di storia documentata, nonostante la conoscenza e lo studio di religioni e filosofie di tutti i popoli, nonostante il progresso scientifico e tecnologico e gli incredibili sviluppi della comunicazione, nonostante tutto questo, stiamo vivendo la distruzione ambientale, l’aumento delle ingiustizie sociali e delle guerre, con i ricchi che diventano più ricchi a spese dei poveri, degli sfruttati e della salute del nostro pianeta, e i potenti che, invece di investire nella pace, usano la guerra e l’intolleranza per dominare… Viene da domandarsi: perché questo imbarbarimento? Perché non abbiamo imparato nulla dalla storia? […]

Dossier
Il Myanmar a un anno dal golpe militare
Etnie e nazione

Dopo il golpe del primo febbraio 2021, il Myanmar è tornato al
passato. Un generale è al potere, la leader Aung San Suu Kyi è agli
arresti e i numerosi conflitti interni al paese sono di nuovo esplosi. In Myanmar, stragi, massacri e processi non si arrestano. Nel silenzio del mondo, la giunta militare al potere continua la repressione iniziata con il golpe del primo febbraio 2021. Ma la resistenza non si arrende, soprattutto quella delle milizie etniche, da sempre parte attiva contro i soprusi dei militari. L’esercito, comandato dal generale Min Aung Hlaing, non risparmia nessuno, spara ad altezza uomo durante le manifestazioni, uccide operatori sanitari e giovanissimi […]

 

(Photo by Richard Pierrin / AFP)

Haiti
Inchiesta /2
la transizione può attendere

Dopo l’assassinio del presidente, alla guida del paese si è insediato un governo de facto. È sostenuto dalla comunità internazionale e dal maggiore gruppo di potere. Lo fronteggia una larga coalizione
alternativa. Ci sarà scontro o negoziato? […]

 

Foto Simona Carnino

Italia
Tre storie di lavoratrici domestiche
Sempre più essenziali

Sono quasi un milione le collaboratrici e i
collaboratori domestici con contratto regolare,
e altrettanti in nero. Dietro a questi numeri
troviamo volti, storie, famiglie divise. Il settore
è in continua espansione, nonostante la frenata
dovuta alla pandemia. […]

 

Hounduras
Xionara Castro
la donna delle rivincite

In un paese maschilista e dominato da povertà,
corruzione e violenza, per la prima volta una donna è diventata presidente. Dopo il golpe
militare del 2009 e dodici anni terribili,
finalmente una speranza. […]

 

Barcelona El Prat Airport 2019

Mondo
Progetti di mega aeroporti. I cittadini resistono.
Ingiustizie che prendono quota

Ecosistemi sconvolti, intere comunità sfollate, denaro pubblico usato a beneficio di pochi. I progetti aeroportuali nel mondo crescono in numero e in violenza ambientale e sociale. E i movimenti locali di opposizione si mettono in rete. […]

(Photo by Pier Marco Tacca / Anadolu Agency via AFP)

Italia,
carceri e Covid-19
Aggravante pandemia

Sono passati due anni dal sorgere della pandemia e dalle rivolte nelle carceri, seguite da una violenta limitazione dei diritti delle persone detenute.
I fatti di Santa Maria Capua Vetere ne sono un brutale indicatore. Anche il Covid-19 ci dice che è tempo di ripensare la pena e le sue forme. […]

 

Esodo 12
Decalogo:
istruzioni per vivere (Es 20,1-17)

di Angelo Fracchia

Solo dopo che il popolo ha affermato di voler vivere insieme al suo Dio, riconosciuto come Signore (Es 19,8), riceve la legge: una sorta di sintesi scritta di ciò che Dio si aspetta dai suoi: un documento che si apre con un testo assolutamente centrale per la vita del popolo, tanto è vero che verrà citato da Gesù (Mc 10,19; Lc 18,20), da san Paolo (Rom 13,9) e addirittura ripreso quasi alla lettera in un altro brano del Primo Testamento (in Dt 5,6-21). […]

Invio di vaccini  programma Covax.

E la chiamano economia
Profitti da Covid, tanti e per pochi

di Francesco Gesualdi

A oltre due anni dall’inizio della pandemia che ha sconvolto l’esistenza dell’umanità, ci sono pochissimi vincitori. In prima fila, le multinazionali del web e quelle farmaceutiche. Con tanti soldi pubblici e le consuete ingiustizie. […]

 

I Viaggi di Dan
Libano /1
nei campi dei rifugiati palestinesi

Ritorno nel Libano segnato dalla crisi economica e politica, dalla distruzione del porto di Beirut, e dalla presenza dei campi dei palestinesi, arrivati a partire dal 1948 e poi moltiplicatisi con il divampare della guerra in Siria. […]

Cooperando
Nei panni degli altri: la moda insostenibile

L’industria dell’abbigliamento è ormai da anni al centro di un dibattito dai toni a volte anche aspri, sia per il suo impatto ambientale che per alcuni tragici incidenti sul lavoro, specialmente nel Sud del mondo. Diversi grandi marchi hanno iniziato a mostrare più sensibilità verso questi problemi, ma la mancanza di dati certi sul reale impatto economico e ambientale della moda non aiuta a formulare strategie adeguate, e il rischio di greenwashing è alto. […]

 

I perdenti special
Taita Augustín

Lo scorso novembre è mancato a Manizales,
in Colombia, un missionario amante dei monti,
della natura, della gente e soprattutto
del Creatore e Signore di tutto.
Un ricordo personale da un confratello
che è vissuto tanto con lui. […]

 

 

 

Deserto di Efraim con il wadi Qelt

Amico
Il deserto alla gola

Come da bambino tra le braccia di tuo papà, tranquillo come quando riposavi sul seno di tua mamma, così ti sei sentito al Giordano (cfr Lc 3,22). E ancora adesso, dopo quaranta giorni di fame e arsura. «Figlio. Figlio prediletto», senti all’orecchio del tuo cuore, «in te mi sono compiaciuto, figlio. Figlio».
Da quaranta giorni il vento ti ripete le parole di tuo Papà. E conferma che tutto ti è dato. Nulla ti è chiesto in cambio. Sei conservato con cura nelle mani dell’amore.
Da quaranta giorni, tuttavia, il deserto ti si aggrappa alla gola con un fuoco che ti inquieta (cfr Lc 4,1-13): il sospetto che sia tutto illusione, un vacillare della tua identità. «In questo mondo di fame e violenza, non attenderti il pane dagli uomini. Il pane è finito. Usa le pietre, e non le loro mani, per generare altro pane. La speranza è sfiorita in un pugno di sabbia. Attira tutti a te con la tua grandezza, e mostra loro quanto ignobile è la loro vita perché si convertano alla tua gloria». […]

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Sommario Agosto/Settembre 2021

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Sommario Luglio 2021

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Sommario MC Giugno 2021

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