Non condannare

Spettabile redazione,
sono un vecchio abbonato, che conosce e stima molti missionari della Consolata per il loro lavoro silenzioso a favore dei poveri nel mondo.
Su Missioni Consolata di maggio ho letto con interesse il dossier di Paolo Moiola sul Perù, ma non nascondo la mia perplessità alla lettura del profilo di monsignor Cipriani.
L’autore del dossier, per mettere in risalto il suo dissenso con il pensiero dell’arcivescovo di Lima, sottolinea la sua appartenenza all’Opus Dei come un peccato originale, una colpa grave per un sacerdote cattolico.
La rivista missionaria della famiglia esiga dai redattori il rispetto del cristiano «non giudicare».

«Giudicare» è antievangelico quando si tramuta in «condannare»… Nel dossier citato non si presenta solo l’arcivescovo Cipriani, ma anche monsignor Bambaren, presidente della Conferenza episcopale peruviana: due prelati della chiesa cattolica con idee differenti, che si «giudicano» a vicenda. «Non giudicare» non esclude la diversità di opinioni.

Ferruccio Gandolini

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