La Letteratura che parla della vita


Un cantautore, un Rom e due donne

Una storia vera e due inventate, ma che parlano di cose vere. L’esperienza di un bambino francese che perde la madre a sei anni, quella di un Rom, perseguitato da uno stigma che gli brucia come un marchio a fuoco, quella di una donna alle prese con un trasloco a novant’anni, e della donna che le porta la notifica di sfratto.

Solo i bambini sanno amare

Gli editori indipendenti sono retti da gente coraggiosa. Coraggiosa e creativa. Chi ama leggere lo sa: nei cataloghi indipendenti spesso si nascondono pagine di letteratura che dovrebbero avere molta più fortuna di quella che hanno.

Ho appena finito di leggere Solo i bambini sanno amare, pubblicato nel 2021 da Vague Edizioni. Lo ha scritto Bruno Caliciuri, in arte Cali, un cantautore francese sconosciuto in Italia, ma di buon seguito oltralpe. In Francia il libro è uscito nel 2018. Vague Edizioni ha scovato la classica perla che rischiava di andare perduta.

I cantautori, almeno in Italia, si concedono spesso digressioni narrative. Da Ligabue a Francesco Guccini, da Roberto Vecchioni a Giuliano Sangiorgi, gli esempi non mancano. Non ho idea se anche in Francia succeda qualcosa di simile, di certo Solo i bambini sanno amare è un libro che non dovrebbe passare inosservato.

Cali, con coraggio e una dose rara di umanità, racconta i mesi terribili che sono seguiti alla morte di sua mamma, la maestra di Vernet Les Baines, un piccolo paesino della Francia meridionale. Lui aveva sei anni.

È un racconto in prima persona, senza distanza temporale. È Cali bambino che si racconta. Attraversa il disorientamento, il dolore, la rabbia, la ricerca di quell’amore materno perduto e che lui ha bisogno in qualche modo di rimpiazzare. Peccato che ci siano vuoti che non possono essere colmati e che capirlo a 6 anni è dura.

Leggendo questo libro, ho rivisto pezzi di Romain Gary, sicuramente con meno ironia, ma di certo con la medesima lucidità. Cali è un autore che vale la pena scoprire come narratore e, se andrete a cercare sue tracce canore su YouTube o Spotify, non resterete di certo delusi.

Un’ultima nota importante sull’editore: Vague Edizioni pubblica solo autori francofoni e rappresenta, per la letteratura francofona, ciò che Sur rappresenta per quella sudamericana, Iperborea per il Nord Europa o Miraggi per il mondo slavo.


Ogni luogo un delitto

Vi segnalo un’altra recente lettura che mi ha colpito non poco. Credo di aver letto, per la prima volta in vita mia, un libro nel quale uno dei due protagonisti, eroe positivo, è un Rom. Un Rom brutto sporco e cattivo, come vogliono gli stereotipi, ma non solo.

Il Rom e tutta la sua comunità vengono raccontati per quello che sono: un popolo imperfetto, con una cultura ancestrale e una religiosità incrollabili alle spalle. Ma anche uno stigma indelebile che li perseguita.

Lo stigma che spinge la signora Pautasso a stringere a sé la borsetta quando li incrocia al mercato, e che fa raccogliere firme nei gazebo per far sgomberare a colpi di ruspa l’accampamento sorto troppo vicino alle nuove villette a schiera.

Gli zingari popolano il razzismo che crediamo di non avere, e che mai nessuno redimerà.

Flavio Troisi, scrittore, ghostwriter e youtuber, ha scritto per Autori Riuniti, Ogni luogo un delitto. È uscito a febbraio del 2021 ed è già alla prima ristampa. Non sono sorpreso. Flavio (che è un tipo interessante, colto, con una visione del mondo che non ama l’ovvio) ha scritto davvero un bel libro, un intrigante viaggio nel mondo zigano, in un accampamento che ha collocato in Val Susa, nella «valle che resiste» (più ai tempi che cambiano troppo rapidamente le vite, che al treno veloce), ma soprattutto ha trasformato un riuscitissimo racconto thriller in un piccolo manifesto di lucida protesta.

Tutti i protagonisti del libro di Troisi sono alla ricerca di un «piano B», di una seconda possibilità. Sono stanchi di un modello sociale nel quale non si identificano, e, alla faccia di ogni regola non scritta, si costruiscono, un pezzo alla volta, un’alternativa, un luogo nel quale poter essere se stessi fino in fondo.

Costel, autorevole boss della comunità rom, e Fabio, ex dirigente scaricato dalla multinazionale di turno, reinventatosi muratore, si ritrovano senza volerlo per un secondo a fare i conti con una brutta (bruttissima) storia di sangue.

Tra loro nasce quel legame di amicizia che nessuno dei due avrebbe mai messo in conto, e scoprono due cose: innanzitutto di essere dei discreti investigatori, poi di essere molto più simili di quanto fosse ipotizzabile.

Costel è un uomo in fuga, come tutti gli zingari del globo, da una storia infinita di pregiudizi. Fabio, invece, dopo essere stato preso a calci nel sedere da ciò in cui credeva, ha bisogno di riprendere in mano la propria esistenza.

Questa storiaccia brutta, darà loro l’opportunità per svoltare.

Non so se in un libro vada cercata la «morale della storia», ma io, in Ogni luogo un delitto, ho trovato questa: la ricerca di un posto nuovo nel quale dormire il sonno del giusto, prima o poi, tocca tutti. E questa ricerca ci rende, che lo si voglia o meno, nomadi.

Anche se non abbiamo origini slave, non suoniamo violini zigani, non siamo circensi, non svuotiamo appartamenti o rubiamo portafogli sul tram. Siamo un po’ Rom, anche se siamo gagi (non Rom). Rom, per la cronaca, significa uomo.


Olmo

Chiudiamo con Olmo, il sesto romanzo di Marcello Loprencipe, uscito con Campi di Carta nel 2021.

Loprencipe, autore con una vicenda personale intrigante (Google vi aiuterà a scoprirla), ci sorprende con una storia intima e tutta al femminile. Le protagoniste infatti sono due donne, molto diverse tra loro per età, vissuto e approccio alla vita e ai sentimenti. Margherita è una novantenne che vive sola in una casa, piena di ricordi, che dovrà lasciare. Viola è la giovane donna che le consegna la notifica di sfratto, ma che non rimane indifferente al racconto dell’anziana.

Quasi tutta la vicenda si svolge su una panchina, dove le due donne si raccontano.

È qui che il romanzo prende corpo, nell’immersione dentro il sentire femminile e, allo stesso tempo, nella rottura degli stereotipi sulla vecchiaia, sui rapporti di forza, sull’importanza del passato e sulle paure del futuro e della morte. Infatti non è detto che Margherita viva nel passato e che Viola progetti il futuro.

Intensa, densa, poetica, come sempre, la scrittura di Loprencipe, che non ama dilungarsi e che in ogni pagina racconta un mondo, in fondo conosciuto e vissuto da ognuno di noi.

Rimane il perché del titolo Olmo. Cosa rappresenta, cos’è, chi è? La risposta la troverete leggendo il libro, ma ciascuno di voi se ne farà un’immagine diversa, ne sono certo.

Sante Altizio

 

 




Ven, 31 dicembre 2021

1Gv 2,18-21; Sal 95; Gv 1,1-18

Gloria nei cieli e gioia sulla terra

Da Punti Luminosi, un pensiero al giorno del Beato Giuseppe Allamano

Siamo arrivati alla fine dell’anno e, come qualsiasi amministratore, dobbiamo fare il bilancio delle nostre azioni, tenendo conto dell’attivo e del passivo. Quante grazie ricevute lungo questi 365 giorni! Ringraziamo il Signore per tutto.




Gio, 30 dicembre 2021

1Gv 2,12-17; Sal 95; Lc 2,36-40

Gloria nei cieli e gioia sulla terra

Un anno di grazia si chiude alle nostre spalle. Si accresce anche per noi il dono dell’esperienza, come per l’anziana e sapiente Anna, che ormai non fa altro che parlare del bambino a tutti. Potesse essere questo il traguardo del nostro invecchiare! Non il rimpianto e la tristezza, ma la gioiosa – seppur difficile – accettazione di un progressivo limitarci, che però ha il sapore dell’essenziale. Allora affronteremo con gratitudine e stupore ogni attimo che ci verrà dato, anche nel nuovo anno.

Da Punti Luminosi, un pensiero al giorno del Beato Giuseppe Allamano

Quando si vince completamente un difetto se ne vincono con facilità tanti altri, poiché qualsiasi difetto ha le sue radici in altre imperfezioni.




Mer, 29 dicembre 2021

1Gv 2,3-11; Sal 95; Lc 2,22-35

Gloria nei cieli e gioia sulla terra

Da Punti Luminosi, un pensiero al giorno del Beato Giuseppe Allamano

La diffusione della fede avviene per opera dello Spirito Santo. A lui si deve attribuire tutto il bene che si realizza nelle missioni.




Mar, 28 dicembre 2021 – SANTI INNOCENTI (f)

1Gv 1,5-2,2; Sal 123; Mt 2,13-18

Chi dona la sua vita risorge nel Signore

Da Punti Luminosi, un pensiero al giorno del Beato Giuseppe Allamano

I sacerdoti e i missionari devono avere una “riserva” di speranza, per poterla comunicare agli altri.




Lun, 27 dicembre 2021 – s. GIOVANNI AP. (f)

1Gv 1,1-4; Sal 96; Gv 20,2-8

Gioite, giusti, nel Signore

Da Punti Luminosi, un pensiero al giorno del Beato Giuseppe Allamano

Voglio che la perfezione nelle cerimonie liturgiche sia una caratteristica dei missionari e delle missionarie della Consolata.




Dom, 26 dicembre 2021 – SANTA FAMIGLIA (f)

1Sam 1,20-22.24-28; Sal 83; 1Gv 3,1-2.21-24; Lc 2,41-52

Beato chi abita nella tua casa, Signore

La Santa Famiglia è patrona della Chiesa in Mongolia. Così volle il compianto vescovo Wenceslao Padilla, sentendo tutta l’urgenza di offrire ai cristiani di prima generazione un modello sicuro di vita. Anche la società mongola più in generale ha bisogno di ritrovare solide basi all’istituzione familiare, purtroppo sgretolata dalla corrente consumistica e dall’abbandono dei valori autenticamente umani, un tempo custoditi dalla cultura tradizionale. La pace di Nazareth scenda su tutte le famiglie.

Da Punti Luminosi, un pensiero al giorno del Beato Giuseppe Allamano

Sia questo il vostro proposito: impegnarsi prontamente e con ardore alla conquista della vera santità e non limitarsi a fare propositi inutili.




Sab, 25 dicembre 2021 – NATALE DEL SIGNORE (s)

Is 52,7-10; Sal 97; Eb 1,1-6; Gv 1,1-18

Tutta la terra ha veduto la salvezza del nostro Dio

La luce vera, quella che illumina ogni uomo risplende discreta in una mangiatoia di Nazareth. Tutto si ferma, anche il mondo astrale, e si concentra in quel punto, tra la paglia e la legna, sulle braccia di una giovane donna “vestita di sole” (Ap 12,1). Non smetteremo mai di contemplare questo mistero e di renderlo noto al mondo, anche quando stride con alcune categorie culturali. Noi cristiani cerchiamo l’illuminazione, come i nostri amici buddisti e abbiamo scoperto dove la luce si origina.

Da Punti Luminosi, un pensiero al giorno del Beato Giuseppe Allamano

NATALE DI NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO. Il Natale non è solo la festa dei bambini: è per tutti. Se vogliamo entrare nel Regno dei Cieli, dobbiamo diventare come bambini. Gesù stesso, pur essendo così grande perché Figlio di Dio, non ebbe paura di farsi bambino.




Ven, 24 dicembre 2021

2Sam 7,1-5.8b-12.14a.16; Sal 88; Lc 1,67-79

Canterò per sempre l’amore del Signore

Da Punti Luminosi, un pensiero al giorno del Beato Giuseppe Allamano

La Santissima Vergine della Consolata è la nostra madre tenerissima. Ci ama come la pupilla dei suoi occhi. Tutto quanto si fa in questa casa, in seminario e nelle missioni, è opera sua.




Gio, 23 dicembre 2021

Ml 3,1-4.23-24; Sal 24; Lc 1,57-66

Leviamo il capo: è vicina la nostra salvezza

Il mistero del Natale è alle porte. La nostra lingua ha bisogno di sciogliersi come quella di Zaccaria, per abituarsi alla lode che sgorga dalla contemplazione dell’opera di Dio nella storia. Domani notte inizia il giorno che dura otto giorni, il tempo di grazia che ci fa rinascere, la sorpresa alla quale non dovremmo mai abituarci e invece commuoverci ogni volta di nuovo. Com’è il mio parlare? È un parlare che benedice Dio e il prossimo o è ancora auto-referenziale?

Da Punti Luminosi, un pensiero al giorno del Beato Giuseppe Allamano

Tutti abbiamo la tendenza alla vita comoda e, se lo Spirito Santo non ci scuotesse, saremmo pigri e indolenti, schiavi delle nostre debolezze.