Mali elezioni: verso il secondo turno ma accuse di brogli

Bamako, 7 agosto 2018 proteste dopo le elezioni / AFP PHOTO / Michele CATTANI

In Mali lo scorso 29 luglio si è svolto il primo turno delle elezioni presidenziali. In attesa dei risultati definitivi, che saranno pubblicati dal Corte Costituzionale, si profila un ballottaggio senza sorprese tra il presidente in carica, Ibrahim Boubakar Keita e l’oppositore Soumaila Cissé, che si dovrà tenere domenica 12 agosto.

Ma l’opposizione non ci sta, e accusa il governo di «Colpo di stato elettorale». Diciotto candidati dell’opposizione si sono infatti uniti per chiedere il riconteggio dei voti. Le accuse sono di frodi elettorali, compra vendita di voti, e impossibilità di recarsi alle urne in alcune regioni del paese (ad esempio a Timbuctu). Diversi candidati hanno presentato ricorso alla Corte Costituzionale.

L’opposizione chiede pure le dimissioni del ministro dell’Amministrazione territoriale e del decentramento, incaricato dell’organizzazione delle elezioni. Lo stesso Soumaila Cissé, arrivato secondo, qualifica lo scrutinio di «dittatura della frode». Ma per il governo «queste accuse di frodi non sono giustificate», e il presidente del Mali, Keita, si felicita per il processo elettorale in corso. (MB)


Leggi l’articolo di Marco Bello in MC 8-9/2018 su Mali, LVIA, una Ong contro la guerra, per un analisi approdondita della situazione del paese.

Nord Mali, regione di Gao. Foto Archivio LVIA
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