LETTERE – Le scoperte di Odorico

Cari missionari,
ho sempre saputo che gli europei conobbero cacao, tabacco, patata, peperone, ecc. grazie ai viaggi e alle scoperte di Colombo nelle Americhe. Invece l’autore dell’interessantissimo dossier dedicato a Odorico da Pordenone (M.C. sett. 1999) scrive, citando ciò che lo stesso Odorico annotò dopo aver visitato l’isola di Giava, che in quella terra lontana c’erano «grandi quantità di frutta selvatica come pure tabacco, kapok e cacao».
Ora, siccome Odorico è di circa due secoli prima di Colombo, desidererei avere un chiarimento su come andarono effettivamente le cose.
Grazie per l’attenzione e auguri per tutte le vostre attività.
Ludovico Torregiani
Fano (PU)

Non sono esperto in materia. Ecco quanto ho trovato da una superficiale ricerca: il kapok è detto volgarmente «cotone di Giava»; del cacao, così scriveva (inizio ‘800) il georgofilo Filippo Gallizioli: «Né solo l’America possiede questo vegetabile, ma l’Asia ancora, poiché nasce nelle isole Filippine…»; il termine tabacco è più vecchio della scoperta dell’America, essendo di origine araba.
Si può supporre che tali piante abbiano il loro habitat naturale pure nelle regioni tropicali dell’Asia, anche se in Europa hanno avuto più fortuna le specie americane.

Ludovico Torregiani

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