Il compito in classe di Federico

Sul petrolio si basa l’economia del mondo, quasi nulla funziona senza di esso, e non essendocene in tutti i luoghi, molti paesi lo devono comprare da altri o prenderlo in altri modi.
Secondo me, la guerra in Iraq è avvenuta perché il presidente degli Stati Uniti crede di essere una specie di Giulio Cesare. Bush pensa che il mondo sia ai suoi piedi e vuole arricchire il suo «impero» con il petrolio dell’Iraq. L’Iraq dovrebbe essere una potenza economica, possedendo enormi giacimenti di petrolio, invece si arricchisce solamente il governo.
Il presidente degli Usa ha dichiarato guerra all’Iraq con il pretesto del terrorismo e di voler salvare il popolo, ed è entrato in guerra con tutti i suoi aerei militari e carri armati devastando il paese e radendolo al suolo, uccidendo moltissime persone innocenti. Alla fine agli Stati Uniti saranno pagati miliardi di dollari per ricostruire il paese che hanno distrutto.
Molti soldati americani sono dei ragazzi annoiati della propria vita, che non sanno neanche per quale motivo combattono, ma vogliono solo vivere un’avventura alla Rambo, sparando a qualunque cosa si muova o respiri, a volte anche agli alleati. Una delle cose che mi da più fastidio è che ora fanno le campagne pubblicitarie per aiutare l’Iraq, dopo averlo bombardato. Ci sono anche i terroristi, però molti si difendono solo dagli statunitensi con le armi che hanno a disposizione.
In Italia il presidente del consiglio è Silvio Berlusconi, mia mamma dice che è un leccapiedi di Bush e che in Europa sta facendo fare all’Italia una figura da pagliacci, ad esempio quando ha dato del nazista a un deputato tedesco. Questo giudizio vale anche per le sue riforme sulla sanità e sulla scuola; Berlusconi è venuto su e si è fatto i miliardi grazie ai soldi sporchi della mafia e quando è salito al governo li ha ricambiati con cariche pubbliche e favori personali.
Dato che molti di quelli che sono al governo sono mafiosi fatti salire da Berlusconi, non sanno niente di quello che fanno e sono controllati da quest’ultimo. Il governo italiano ha voluto mandare dei soldati ad aiutare gli Stati Uniti; secondo me, i 19 soldati uccisi in Iraq non erano andati lì per liberare un popolo (dopo avergli mandato delle bombe), forse alcuni sì, ma la maggior parte di loro lo ha fatto perché il proprio stipendio veniva quadruplicato; a me, dispiace siano morti, perché erano comunque esseri umani, però hanno scelto di andare e sapevano di correre questo rischio.
Secondo me la televisione sta cercando di drammatizzare troppo questo evento, per esempio chiamandoli tutti «ragazzi», mentre alcuni avevano 50 anni.
Federico, terza media – Torino

E d ecco il giudizio globale dell’insegnante: «Partendo dagli Stati Uniti, hai fatto un utile giro in Italia, esprimendo giudizi non sempre sostenibili storicamente (devi fare attenzione a riportare giudizi ascoltati, se non sei sicuro di quanto affermi). Positiva la forma, a parte qualche incertezza (dovevi dichiarare perché hai scelto questo periodo storico)». Questo è il giudizio sintetico: «Forma: quasi buona. Contenuto: sufficiente».
La rivista missionaria della «famiglia» ha dato spazio ad un componimento scolastico, che coinvolge una mamma, un figlio di 14 anni e una docente. L’argomento è per noi centrale: la guerra.

Federico

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