Brasile, indios Yanomami: nos existimos!

Uniti per la vita,
contro la violenza
e l’impunità.

Il manifesto della campagna internazionale
degli indigeni, dei contadini
e degli emarginati della città
(Roraima – Brasile).

N oi popoli indigeni, piccoli agricoltori e lavoratori emarginati della città, per la prima volta ci uniamo nella solidarietà per formare l’alleanza degli oppressi nello stato di Roraima (Brasile).
Insieme vogliamo affrontare l’esclusione sociale cui siamo sottomessi, quale conseguenza di progetti politici che favoriscono latifondi, monocolture e aggressioni all’ambiente, che occultano trame di corruzione e che negano i nostri diritti di cittadini.
Noi, popoli indigeni brasiliani di Roraima, subiamo aggressioni fisiche, psicologiche e culturali. Viviamo sotto la minaccia costante di essere invasi da latifondisti, risicoltori, garimpeiros (cercatori d’oro), industriali del legname e delle miniere (nazionali e multinazionali): sono questi i maggiori responsabili della distruzione dell’ambiente e della nostra sopravvivenza.
Inoltre si costruiscono caserme (Uiramutã, Surucucús e Auarís) vicino ai nostri villaggi; le donne sono vittime di abusi sessuali e gli amici assassinati; ci è negato il diritto alla terra, contemplato dalla Costituzione federale, soprattutto nell’area Raposa Serra do Sol. La classe politica locale e i mezzi di informazione fomentano razzismo e discriminazione, seminano odio contro di noi e ci accusano di interferire nello sviluppo dello stato.

N oi, piccoli agricoltori, siamo stati attirati in Roraima dalla promessa di possibilità economiche, di terre fertili, di sostegni alla produzione agricola. Oggi sappiamo di essere stati ingannati e usati dai politici locali per i loro interessi.
Siamo abbandonati nei nostri campi senza titoli di proprietà della terra che lavoriamo, senza strade, senza scuole, senza strutture sanitarie. In tale situazione, spesso, i nostri parenti si vedono costretti ad emigrare in città, alla ricerca di migliori condizioni di vita.
Mentre l’abbandono si aggrava e generalizza, il governo statale favorisce i latifondisti, e precisamente: sette grandi risicoltori, un gruppo svizzero-canadese (coltiva acacia mangium) e la multinazionale Mitsubishi (intende piantare soia nella savana). Tali monocolture causano gravi danni ambientali.

N oi, lavoratori emarginati della città, siamo veramente tali. Abbiamo dovuto abbandonare i campi, i garimpos (siti minerari all’aperto) e le malocas (villaggi indigeni) per venire a vivere in città.
Oggi subiamo ogni violenza della polizia (compresa quella sessuale sulle nostre donne), risultato dell’impunità e dello squilibrio sociale causato dallo sviluppo disordinato nelle città, dalla disoccupazione, dalla fame e mancanza di opportunità.
Non esiste una politica per gli emigrati in città.
Molti hanno paura di parlare, di denunciare, perché qui trova lavoro solo chi sta zitto o si umilia davanti ai politici. Stiamo ancora aspettando la restituzione dei fondi pubblici, sottratti illegalmente da politici corrotti, come nel caso della Lista dos Gafanhotos (pagamento di salari a funzionari pubblici fantomatici per fini elettorali).
Il fatto è stato denunciato pure dalla stampa nazionale.

N oi esistiamo, resistiamo e lottiamo per i nostri diritti. L’unione di indigeni, agricoltori e lavoratori urbani emarginati è un segno di grandi cambiamenti.
Chiediamo a voi, amici ed alleati in Europa, di partecipare alla campagna «Noi esistiamo». Tutti insieme costituiamo una vasta mobilitazione locale, nazionale e internazionale a favore della popolazione di Roraima.
Vi chiediamo di sottoscrivere
le seguenti rivendicazioni:
• Regolarizzazione fondiaria e concessione dei titoli di proprietà delle terre urbane e rurali di Roraima, rilasciando la documentazione anche alle donne lavoratrici.
• Approvazione del nuovo Statuto dei popoli indigeni, da 10 anni bloccato nel Congresso Nazionale di Brasilia, e regolamentazione della presenza dei militari nelle terre indigene di frontiera.
• Riconoscimento legale di tutte le terre indigene e protezione delle terre già demarcate, come esige la Costituzione federale, impedendo la deforestazione, l’inquinamento, lo sfruttamento minerario (a scapito dei diritti costituzionali indigeni) e le altre forme di aggressione all’ambiente e ai popoli indigeni.
• Immediata omologazione, come area continua, della terra indigena Raposa Serra do Sol e allontanamento degli invasori.
• Incentivi economici prioritari all’agricoltura familiare, con investimenti in infrastrutture basilari nelle zone rurali, e «stop» agli incentivi fiscali ai latifondisti: risicoltori e piantatori di acacia mangium o soia.
• Creazione di posti di lavoro per i lavoratori urbani e «stop» agli incentivi fiscali e all’installazione di una fabbrica di cellulosa a Boa Vista, dato l’altissimo costo sociale e ambientale.
• Combattere la violenza, l’impunità e la corruzione a tutti i livelli, con indagini e pene comminate agli implicati (a cominciare, per esempio, dalla Lista dos Gafanhotos) e la restituzione dei fondi sviati.
• Regolamentazione della presenza militare nelle aree indigene di frontiera.
I promotori di Nós existimos
– Diocesi di Roraima
– Missionari e missionarie della Consolata / Brasile
– Centri di difesa dei diritti umani / Roraima
– Pastorale urbana / Roraima
– Pastorale indigenista / Roraima
– Consiglio indigenista missionario (Cimi) / Brasile
– Consiglio indigenista di Roraima (Cir)
– Commissione pastorale della terra / Roraima
– Centrale unica dei lavoratori / Roraima (Cut)
1. Sottoscrivendo questo testo ed inviandolo per posta ad uno dei seguenti recapiti:

n Missioni Consolata (signora Gloriana)
Corso Ferrucci 14 – 10138 Torino
n Co.Ro. (Comitato Roraima) presso Barone
Via Tolmino 67 – 10141 Torino
n Movimondo (Vincenzo Pira)
Via di Vigna Fabbri 39 – 00179 Roma
2. Collegandosi al sito www.giemmegi.org/nos1.htm
(adesione via informatica). Da questo sito è possibile scaricare dei moduli che, sottoscritti, potranno essere spediti per posta ad uno dei suddetti recapiti.
3. Partecipando ai progetti di solidarietà della campagna con offerte di denaro. Si può servirsi del conto corrente postale numero 33.40.51.35,
intestato a Missioni Consolata Onlus,
Corso Ferrucci 14 – 10138 Torino.
Specificare la causale del versamento
con «Nós existimos».

aa.vv.