«Mi reputo offeso da…»

Caro direttore,
leggo con disappunto la
lettera del signor LUIGI
FRESSOIA (Missioni Consolata,
maggio 2003). Mi
reputo offeso da quanto
ha scritto questo signore.
Ogni sua frase è uno slogan
privo di significato e
teso solamente ad offendere
chi non ha le sue idee.
Per lui è importante
guadagnare 2.000 euro al
mese, e il mondo può crollare.
Non gli interessano i
problemi che la rivista
(giustamente) ci fa conoscere:
guerra, sfruttamento
minorile, degrado ambientale,
ecc. A Fressoia il
mondo piace così.
Io ringrazio, invece, i
redattori di Missioni Consolata
per il coraggio che
manifestano nell’affrontare
argomenti molto delicati
in maniera approfondita.
Spero, inoltre, che la
collaborazione con GIULIETTO
CHIESA venga
rafforzata, in quanto giornalista
di qualità in un panorama
desolante.
La vostra rivista entra
mensilmente in casa mia e
mi rinfranca nello squallore
giornalistico che ci circonda.
Davanti all’aggressione
cui siete sottoposti,
vi domando di resistere
forti delle vostre idee.

Il signor Luigi Fressoia
è stato criticato anche da
Francesco Benegiamo,
di Galatina (LE), il quale
scrive:
«Ora finalmente il signor
FRESSOIA può sfogarsi
contro Biagi e Santoro,
che pure sono stati mandati
in quarantena… Anch’io
vivo con 2.000 euro
al mese; sono vedovo e ho
quattro figli.
Crede davvero Fressoia
che gli Stati Uniti siano eterni?
Anche l’impero romano
crollò. È il cinese la
lingua più diffusa nel
mondo, non l’inglese. E
devo, io, preoccuparmi di
dire queste cose? C’è ancora
LIBERTÀ DI PAROLA
in questo paese?… “Meditate
gente, meditate”».

Marco Bellodi