LIBERAZIONE DAL NAZISMO E UNIONE SOVIETICA

Ho letto con stupore l’articolo di GIULIETTO CHIESA su
Missioni Consolata, 1/2003. Condivido la lettera di
dissenso del signor ZANOTTO (M.C., 4/2003), ma non la sua
risposta, signor direttore.
Il signor Zanotto lamenta, nelle affermazioni fantasiose
di Chiesa, «non un dato, una cifra, una citazione, una
pezza d’appoggio». Lei, direttore, doveva rispondere alla
richiesta. Invece nulla! Lei conferma «il contributo dell’Urss alla libertà, avendo sconfitto… il nazismo».
Interroghiamo la storia cui l’articolista, a parole, fa appello.
Il 23/8/1939 viene annunciato, fra lo stupore del
mondo, un patto di non aggressione fra la Germania (Hitler,
Ribbentrop) e l’Urss (Stalin, Molotov), che sancisce
la divisione di un libero stato, la Polonia, e riconosce all’Urss notevoli vantaggi territoriali (stati baltici, ecc.).
Con tale patto infame Hitler può invadere la Polonia, occupare la parte riconosciutagli dal patto e poi scagliare
le sue armate e la sua aviazione contro Francia, Belgio,
Inghilterra, ecc. Successivamente l’Inghilterra si troverà
da sola a fronteggiare la potenza tedesca, ma il popolo
inglese, guidato da Churchil, non cede.
Questo sarebbe il contributo dell’Urss alla libertà?
L’Urss, attaccata successivamente da Hitler, si difende
strenuamente e combatte sanguinose battaglie per ricacciare
l’invasore. Alla fine, in seguito all’apertura di altri
due fronti (che il Chiesa sembra ignorare), uno a sud (Italia) e l’altro a ovest (Normandia), con l’apporto degli
Stati Uniti (che, pur impegnati in estremo oriente contro
il Giappone, non lesinano uomini e mezzi), il nazismo è
vinto.
L’Urss, che dalla rivoluzione d’ottobre del 1917 era retta
da una feroce dittatura, instaura negli stati occupati
(Polonia, Cecoslovacchia, Romania, Bulgaria, Germania
est) rigide dittature comuniste con la negazione pressoché
totale delle più elementari forme di libertà. La cortina
di ferro, il muro di Berlino, la rivolta di Budapest
(1956), la primavera di Praga (1968), Solidaosh e i
processi-farsa (cardinale Mindszenty) non hanno bisogno
di commenti. Libertà? Quale? In che campo?
In chiusura, non intendo fare il difensore degli Stati Uniti, sulla cui azione (vedi la recente guerra all’Iraq) si
può anche dissentire o essere nettamente contrari; ma
trovo difficile negare che siano una grande democrazia
che, pur con atteggiamenti talora criticabili, presenta
anche meriti indiscutibili: valga per tutti la difesa dalle
minacce dell’Urss durante la lunga «guerra fredda». Con
viva cordialità in Cristo
AZEGLIO COLLINI

Il signor ZANOTTO è rimasto male da ciò che ha scritto
GIULIETTO CHIESA sulla guerra 1939-45. Allora consiglierei
di ripassare la storia.
La seconda guerra mondiale fu decisa nel febbraio
1943 a Stalingrado, con la resa all’esercito sovietico del
generale tedesco von Paulus e della sua armata. Durante
l’intero conflitto i sovietici ebbero 20 milioni di morti.
Lo sbarco in Normandia nel giugno del 1944 accelerò la
fine della guerra; ma, senza l’Urss, non credo che gli Stati
Uniti e i loro alleati sarebbero riusciti a vincerla.
Poi fu necessario un altro «sistema», pensato bene,
con le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki.
ARMANDO FOGLI

Altre volte l’abbiamo detto e ora lo ripetiamo: non è
compito di MISSIONI CONSOLATA affrontare sistematicamente
la storia politica dell’Occidente, anche perché
gli studi al riguardo abbondano. Se vi sono accenni,
questi mirano ad illustrare soprattutto
l’impatto positivo e negativo del nord
del mondo rispetto al sud, e viceversa.
Qui, sì, che «le pezze d’appoggio» per il
grande pubblico scarseggiano. Oppure sono a
senso unico.

AZEGLIO COLLINI ARMANDO FOGLI