DUE «ACUTI » IN UN QUARTETTO

Manifestiamo apprezzamento per la
collaborazione a Missioni Consolata di
Giulietto Chiesa, giornalista che stimiamo
per la sua documentazione e coraggiosa
denuncia. Lo ha dimostrato anche
con il suo primo articolo «La strega Saddam
e l’inquisizione di Bush», da voi pubblicato
in dicembre.
Sperando che i pressanti appelli del papa
alla pace e alla giustizia possano trovare ascolto
non solo fra chi segue la vostra rivista, noi
continuiamo a leggerla con interesse. Apprezziamo
l’impegno sociale, proprio dei missionari, e le testimonianze dei vostri redattori.
ALDO DA BOIT E TAMARA PREST

Anche il cardinale Camillo Ruini, a nome dei vescovi
italiani, ha condannato la guerra.

Ho letto il dossier sull’Iraq di dicembre.
Sono rimasta delusa.
Non mi aspettavo dalla vostra rivista
idee del genere. Certamente,
se i vostri giornalisti
sono Giulietto Chiesa e altri
che non conosco (tipo Cesare
Allara), non ci si può aspettare
qualcosa di diverso.
Criticare totalmente l’operato
degli Stati Uniti, unica vera democrazia,
e quasi assolvere governi dittatoriali (dove
non c’è libertà di voto, di parola, di religione) è
inaccettabile. Attribuire tutte le conseguenze dell’embargo
agli Stati Uniti, senza tener conto delle
colpe di un dittatore quale Saddam, è immorale.
Trovo non giusto, inoltre, l’atteggiamento di don
Fredo Olivero nel trattare con i musulmani in Italia.
Pare che egli dimentichi che Gesù Cristo ci chiede
di predicare il vangelo a tutti i popoli, mentre
sembra che lui voglia nascondere la propria fede,
non so se per paura di ritorsioni o per quieto vivere.
Non è questo l’atteggiamento di un cattolico.
MARIA MONETTI

La «strega» Saddam Hussein non viene assolta. D’altro
canto, ci pare un po’ esagerato definire gli Stati Uniti
«unica vera democrazia».

Complimenti per Missioni Consolata! È l’unico vero
faro nell’editoria non di parte… Mi chiedo: fino
a quando continueremo ad essere schiavi di Washington?
Trovo scandaloso che i paesi civili si considerino
democratici, mentre in realtà sono più incivili
dei cosiddetti «paesi canaglia». Questi sono
«canaglia», perché non amano più i super-eroi Usa,
che decidono tutto su tutti.
Faccio presente al patrono del petrolio, G.W. Bush,
che per sconfiggere il terrorismo non lo si alimenta.
Non è scovando il cattivo Bin Laden o rovesciando
il diavolo Saddam che l’israeliano andrà in
pizzeria tranquillo. Finché si fanno gli interessi solo
di una parte, l’altra inevitabilmente non ha nulla
da perdere… Perché chi dice «no» all’America o
non la comprende è giudicato terrorista?
Io forse, signor direttore, sogno, ma mi lasci sognare.
L’Onu dovrebbe sanzionare gli Usa! Solo così
noi, paesi leccapiedi, capiremmo che l’America è
un paese troppo intrigoso.
Complimenti anche ai vostri collaboratori Francesco
Rondina e a Giulietto Chiesa.
ALESSANDRO

Alessandro, esageri anche tu, specie
quando ritieni Missioni Consolata l’«unico
vero faro nell’editoria non di parte». È
poi necessario distinguere tra la politica
del presidente Bush e il comportamento
del popolo statunitense.
Sbaglia chi colpevolizza l’intera
nazione americana.

Purtroppo mia mamma è deceduta.
Pertanto non inviate più la rivista al
suo recapito, anche perché ho fondate ragioni per
ritenere che alcuni numeri siano stati cestinati da
alcuni condomini maleducati e contrari alla nostra
religione. Della mamma restano i suoi santi insegnamenti.
A fronte di una lettrice che per forza maggiore vi
ha lasciato, eccone uno nuovo: il sottoscritto. A
questo proposito, mi permetto di suggerire una politica
promozionale con uno sconto ai nuovi abbonati
e, magari, un piccolo dono a chi effettua nuovi
abbonamenti a parenti e conoscenti.
Leggo con piacere Missioni Consolata, anche se
ogni tanto non condivido le opinioni espresse in
qualche articolo (vedi il dossier sull’Iraq).
LETTERA FIRMATA

Essendo Missioni Consolata diventata Onlus (Organizzazione
non lucrativa di utilità sociale), non sono
consentiti lanci promozionali di abbonamenti. In compenso
si possono sostenere progetti di solidarietà…
Benvenuto nella grande «famiglia» dei lettori della
rivista e grazie anche del suo cortese rilievo critico.

AAVV