Fare un «cornetto»

Caro direttore,
non condivido i giudizi espressi dall’autrice della lettera «Donne dimenticate?» (Missioni Consolata, gennaio 2002, pagina 6). I paesi islamici e non, dove l’adulterio viene castigato con la pena di morte, commettono un crimine. Ma l’infedeltà coniugale è, a sua volta, un male o un grave disordine morale, sul quale c’è poco da soprassedere. L’espressione «fare un coino» o «cornetto», usata dalla lettrice, non è adatta per discorsi così delicati: andare a letto con un altro non è come inzuppare una brioche nel cappuccino! Gesù stesso ha parlato dell’adulterio come di un peccato grave; e, pur avendo detto no alla lapidazione e dato una memorabile lezione ai farisei che ne sostenevano la necessità in nome della religione, si è rivolto alla donna colta in flagrante adulterio dicendole: «Va’ e non peccare più».

La storia più recente insegna che spesso l’adulterio è il preludio alla separazione, al divorzio, ossia a situazioni che peggiorano, anziché migliorare, la condizione della donna. In Italia, per esempio, la legge Baslini-Fortuna si è rivelata alla lunga contro la donna, non a favore: lo ammettono sia i divorziati che i divorzisti. Quanto al rapporto col neoliberismo, una delle migliori garanzie contro il club dei ricchi e la dilagante dottrina del «pensiero unico» è proprio la famiglia fondata sull’amore e sulla reciproca fedeltà dell’uomo e della donna: solo questa famiglia può riuscire ad essere per i figli un modello di sobrietà, solidarietà e responsabilità, indispensabili alle giovani generazioni. Queste hanno bisogno di modelli seri, per sostenere l’urto con il mondo dell’opulenza sfrenata, del consumismo (anche sessuale), del pendolarismo (anche affettivo), della flessibilità (anche nei vincoli coniugali), dell’indifferenza.

«In un mondo siffatto – stigmatizza ancora opportunamente la lettrice – la parola d’ordine è PROIBITO PROIBIRE, perché tutto è relativo, tutto è cultura, tutto è lecito, tutto è degno di considerazione, rispetto e tolleranza. Compresa la pornografia, la pedofilia, il turismo sessuale, i siti internet dedicati agli “appassionati” di sevizie ai neonati?».

Ave Baldassarretti

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